Ex aree industriali dimenticate, 5 anni per avere un documento

“Sono anni che indichiamo come prioritario il recupero e l’utilizzo intelligente delle ex aree industriali di viale Maraini. Ci riferiamo all’ex Zuccherificio, all’ex Montedison e all’ex Snia. Un’area vastissima assalita da un degrado decennale e per la quale il Comune ci aveva detto che stava predisponendo, assieme a dei privati, il sensazionale Piano Next Rieti. Petrangeli si è insediato circa 5 anni fa e lì non si è mossa paglia. Ci avevano promesso che avrebbero bonificato tutto (soprattutto nel sottosuolo), che sarebbero arrivati investimenti da tutto il mondo (con tanto di business plan presentato al Cinema Moderno), che sarebbero partite start up aziendali per una nuova Rieti. Noi CGIL CISL e UIL oggi vediamo solo erbacce, relitti industriali e tanta tristezza”.
“Già la Giunta precedente aveva cercato di produrre un provvedimento condiviso che impegnava i proprietari dell’area a rimuovere veleni e sporcizia. Il provvedimento era condiviso da tutta la politica di centro, di destra e di sinistra, da tutte le Organizzazioni Sindacali Confederali, dalle rappresentanze datoriali di Federlazio e Confindustria, dalla Camera di Commercio e ancora dall’Università e dall’Associazione Giovani. Questo si di provvedimento era sicuramente partito dal basso e c’era anche un progetto.
La Giunta Petrangeli ha praticamente azzerato tutto ed è ripartita con Next e con le proposte del Monte dei Paschi di Siena (proprietario di maggioranza dell’ex Snia). Cosa ne è uscito? Poco più di niente. Adesso che da settimane la città e le imprese chiedono conto al dott. Alessandro Fusacchia e a MPS, principale attore di Next, leggiamo che Next dice che sta andando avanti ma i ritardi sono imputabili a Regione, Comune e proprietari vari. Arriva poi l’assessore all’Ambiente Ubertini che ribatte con l’approvazione di un documento che ha impiegato quasi 5 anni per essere partorito. Onestamente ci sembra il “gioco delle tre carte” aggiungono i segretari Filippi, Bianchetti e Paolucci.
Il Comune di Rieti ha annunciato che “la Conferenza dei servizi del 12 dicembre scorso ha approvato il piano di caratterizzazione del sito ex Snia, presentato da Monte dei Paschi di Siena, quale fondamentale strumento di indagine conoscitiva dello stato di effettivo inquinamento del sottosuolo dell’area, in direzione della definitiva bonifica. Il cronoprogramma approvato prevede un periodo di realizzazione del piano di 9 mesi e l’acquisizione, entro il 31 gennaio, dei dati di caratterizzazione delle aree riferite alle altre proprietà del sito in questione, al fine di produrre quell’unicità progettuale richiesta dalla normativa”.
“Perché questi tempi biblici per un documento? Cosa si aspettava il Monte dei Paschi di Siena? L’indagine sullo smaltimento e sulla bonifica di tutta l’aera che esiti ha dato? Perché il Comune di Rieti non si sente parte lesa? Come mai il Comune, con una ordinanza e per mezzo della Polizia Municipale multa decine di famiglie reatine che nel Centro Storico non rimuovo la “cacca dei piccioni” dai vicoli e dai davanzali e poi invece consente che le ex aree industriali muoiano nel degrado e nell’inquinamento? L’assessore Ubertini sa bene che rimuovere solo una parte di detriti superficiali e in determinate zone è ben poca cosa rispetto a tutto il resto. Il piccolo cittadino viene sanzionato se non rispettoso delle ordinanze emesse dal sindaco omettendo ad esempio di rimuovere “le cacche dei piccioni” al contrario i colossi si permettono di far passare decenni prima di bonificare le ex aree industriali. Qual’é il progetto futuro? Quanto tempo dobbiamo ancora aspettare? Quali sono le sanzioni, le responsabilità e chi paga?” concludono Filippi Bianchetti e Paolucci”.
CGIL – CISL – UIL