“Il grave episodio dell’Alstom di Colleferro –spiega il segretario generale della Cisl di Rieti Bruno Pescetelli- con i manager dello stabilimento francese trattenuti dai lavoratori esasperati per le notizie su un possibile ridimensionamento del sito romano, deve far riflettere perché riproponibile ovunque, anche in una situazione come quella in cui versa la Ritel”.
“Nessun allarmismo –sottolinea Pescetelli- soltanto la consapevolezza che l’esasperazione, in situazioni di precarietà, di estremo disagio che si prolungano nel tempo come appunto quella della Ritel, può portare a gesti eclatanti con risvolti ben più gravi di quelli riportati dalla stampa in questi giorni”.
“Il senso di responsabilità, ecco cosa ci vorrebbe e che invece sembra esser mancato nella vicenda Ritel a cominciare dalla dirigenza dell’Azienda, che proprio recentemente è tornata a tuonare contro i propri lavoratori e l’azione esercitata su quest’ultimi dalle organizzazioni sindacali”.
“Parole irresponsabili –continua Pescetelli- quelle pronunciate dalla dirigenza della Ritel, da stigmatizzare fermamente perché tese ad arginare l’operato del sindacato. Da un lato delegittimandolo e dall’altro, ancor più grave, dividendolo, visto che la Ritel oggi, ha bisogno di massima coesione e non certo di divisioni. Non vorrei –continua il segretario generale- che dietro l’ultimo affondo della dirigenza del sito reatino, ci sia una non meglio dichiarata politica aziendale tesa a spiazzare i lavoratori e ad instaurare nuove relazioni sindacali”.
“Se così fosse –conclude Pescetelli- davvero sulla vertenza Ritel si aprirebbero scenari bui dalla dubbia risoluzione, che potrebbero portare ad azioni estreme come quelle messe in atto dai lavoratori dello stabilimento di Colleferro”.
“Inutile dire che nell’incontro del prossimo 15 ottobre presso il Ministero dello sviluppo economico è riposta la speranza di una definitiva risoluzione della vertenza e che soltanto attraverso un Atto di responsabilità da parte di tutti, a cominciare da quei soggetti che in queste ore sembra vogliano dividere invece che unire, si potrà mettere la definitiva parola FINE ad una vicenda fatta di luci ed ombre (quest’ultime di gran lunga superiori), che la provincia di Rieti non si meritava di ricordare”.