“La cinquantesima edizione della Sagra degli spaghetti all’Amatriciana la “ritiro”, sarà custodita nel Museo della Memoria di Amatrice che costruiremo con le storia di uno dei Borghi più belli d’Italia e di quella parte della sua Comunità che non c’è più ma che continuerà a vivere nel ricordo.
Un museo che raccoglierà anche tutti i passaggi della rinascita della nostra città, attraverso i gesti di solidarietà provenienti da ogni parte del mondo. Non molliamo però le nostre tradizioni e per questo intanto da Eataly, grazie al suo patron Oscar Farinetti, parte l’anno zero del Festival dell’Amatriciana”. Lo ha dichiarato il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Festival dell’Amatriciana, tenutasi a Eataly Roma Ostiense.
Da venerdì 2 a domenica 4 dicembre il piatto simbolo dell’amatriciano e una sua “variante bianca”a Eataly sarà unita a iniziative di carattere istituzionale, culturale e di intrattenimento.
“Il 24 agosto ha segnato per noi uno spartiacque, c’è una vita precedente e una nuova e a pochi giorni da quella data avremmo dovuto festeggiare la cinquantesima edizione della nostra sagra, che rinascerà quando la mia Comunità sarà pronta, quando saremo tutti capaci di mettere il “Noi” davanti “all’Io”. A quel punto sì, anche Amatrice avrà la prima Sagra degli spaghetti all’amatriciana della nuova vita”. Il sindaco ha quindi spiegato come: “I soldi che verranno raccolti nel corso della tre giorni a Eataly saranno devoluti per la ricostruzione di una Scuola alberghiera che non è di proprietà comunale, ma che per noi è molto importante perché rappresenta un’eccellenza ed è certamente un modo per rimetterci in moto, per ripartire. Dietro a ogni prodotto, anche se di nicchia si nasconde la storia di un pezzo d’Italia e accade anche per la nostra amatriciana che rappresenta identità e tradizione di una grande terra fertile, di una grande terra che ha avuto eccellenti cuochi”.