Un bimbo è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.(Is 9,6)
Da diversi anni è ormai consuetudine che mi rivolga alla comunità cristiana e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà del nostro territorio per condividere gli auguri di Natale e intrattenermi in una breve riflessione che sia anche un bilancio del passato e un proposito per l’anno venturo.
Sotto gli occhi di tutti noi scorrono le immagini degli eventi lieti e tristi che hanno caratterizzato lo scorso anno e ognuno di noi ne esce segnato nel profondo della propria intimità e coscienza.
Penso alla crisi economica e affettiva di tante famiglie, penso alla pena per la morte prematura di tante persone soprattutto giovani, a causa di incidenti, malattie, violenze; penso alla ineluttabilità dei fenomeni naturali. Penso alla crisi morale della politica e all’occupazione delle poltrone che, a vari livelli, è stata programmata, attuata e mantenuta nel tempo. Vedo i volti di tante persone che incontro ogni giorno nella mia attività di pastore; colgo in tutti fatica e speranza, delusione e gioia, amarezza e volontà di bene.
Non possiamo peccare di pessimismo, né possiamo esagerare con l’ottimismo: siamo sempre al centro di una fune che viene tirata ora più dalla parte del male, ora più dalla parte del bene.
E’ la condizione umana che ci lega in una sorta di dualismo spesso defatigante e ambiguo. Ma noi non pensiamo al male come ad una forza uguale e contraria al Bene, noi crediamo nel Bene che Dio ci ha donato, soprattutto con il Figlio che è venuto a visitare il suo popolo nell’umiltà della nostra natura umana.
E’ la grande novità del cristianesimo per la quale Dio si fa prossimo all’uomo, si intrattiene con lui, lo chiama per nome, lo prende per mano e lo accompagna nel cammino spesso tortuoso della vita.
La complessità di un mondo difficile richiede competenze nuove e a loro volta non semplici, ma nella semplicità del messaggio di un Fanciullo che viene a dirci una parola di speranza può esservi il segreto di un rinnovamento della società e della Chiesa. La vita nasce ancora, nonostante le brutture della storia, e il dischiudersi di una vita nuova porta con sé speranza e fiducia, bellezza e progettualità, bontà e futuro.
Il Figlio di Dio si è fatto figlio dell’uomo per far sì che l’uomo potesse accedere al mondo di Dio, gustarne la vita, apprezzarne le sfide, amarne i frutti. La fede che ci stringe al Verbo fatto carne, alla Parola detta una volta per tutte, alla Pace offerta nella semplicità, ci aiuterà a superare le difficoltà più insidiose, gli ostacoli più difficili. Il Cristo Bimbo dato a noi, Figlio per i figli, è la possibilità concreta di costruire un mondo più umano, più giusto, più equo. Lasciamoci stringere al bene che ci invita, al bello che ci attrae, al buono che cambierà la storia.
Ê la speranza che anche il Vescovo vuole suscitare in tutti, durante la Visita Pastorale, nell’incontro con i fedeli, con le Autorità, con tutti, anche in questo Tempo di Natale. Approfondire e curare la dimensione spirituale e di fede può essere la via, può dare la forza, può suscitare la risposta alle domande più difficili. L’augurio di bene raggiunga tutti e ciascuno e il Bimbo che ci è dato illumini la nostra vita e la nostra storia. Buon Natale e Buon 2011 a tutti!
Delio Lucarelli
Vescovo