Nell’ambito della programmazione autunnale dedicata alla danza contemporanea, l’A.T.C.L. Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio in collaborazione con il comune di Rieti, presenta mercoledì 23 Novembre alle ore 21:00, presso il teatro Flavio Vespasiano, “Romanzo d’Infanzia” della compagnia Abbondanza/Bertoni, uno spettacolo di particolare intensità e poesia, pluripremiato e acclamatissimo in Italia e all’estero da quasi 20 anni (premio ETI/STREGAGATTO 1997/98). Spettacolo cult della compagnia Abbondanza/Bertoni, che nell’anno corrente celebra il proprio ventennale costellato di straordinari successi e traguardi poetici, ha all’attivo oltre 600 repliche ed è tradotto e rappresentato in 4 lingue.
“Romanzo d’Infanzia” è dedicato a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore e della relazione tra genitori e figli. Commuove gli adulti e fa ridere i bambini, per questo è vivamente richiesta la loro presenza, essendo una creazione nata soprattutto per un pubblico giovane. Il teatro Vespasiano ospiterà infatti due matinée dello spettacolo (23 novembre ore 10:00 e 24 novembre ore 10:00) per garantirne la fruizione a quanti più studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
In scena 2 danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e figlio e madre a figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi e difendere e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza ritorni: insomma vivere.
“Romanzo d’infanzia è uno spettacolo in cui il linguaggio del teatro-danza, normalmente riservato ad un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa ed immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini. L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male. Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Tra gli eterni deboli ci sono i bambini.
Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese. Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole. Da questi presupposti deriva un metodo di lavoro che influenza e definisce soprattutto la drammaturgia e il lavoro con i danzatori-attori, considerati più importanti del personaggio, del testo e portatori di materiale umano prezioso e vivo.
Questo lavoro parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli.
In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e figlio e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi e fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza ritorni: insomma vivere.
Romanzo d’infanzia (1997) nasce dal sodalizio artistico di Bruno Stori, Antonella Bertoni, Michele Abbondanza e Letizia Quintavalla ed è frutto di un’autoproduzione cui tutti gli artisti hanno partecipato in egual misura. Lo spettacolo non appartiene ad uno specifico teatrale (danza, prosa o musica) ma al “teatro”; questo vuol dire che le diverse discipline confluiscono al suo interno.
Ci sta a cuore che questo comunicato non sia solo una informazione, ma anche occasione per precisare un concetto artistico/produttivo che molto difficilmente, in questi anni di ospitalità e tournées, organizzatori, direttori o critici di teatro hanno saputo leggere e presentare correttamente al pubblico (abbiamo una raccolta infinita di errori o sui ruoli o sulle specificità o nomi su programmi e giornali). Questo nomadismo culturale, questa instabilità da noi voluta e ricercata come singoli artisti che si uniscono per periodi e poi si lasciano e si ritrovano solo quando hanno veramente qualcosa da dire insieme rappresenta un sodalizio dettato da pari stima reciproca e curiosità di trovare forme sconosciute o impreviste nel nostro lavoro.” Letizia Quintavalla, Antonella Bertoni, Michele Abbondanza, Bruno Stori
Testo BRUNO STORI; coreografia e interpretazione MICHELE ABBONDANZA e ANTONELLA BERTONI; regia e drammaturgia LETIZIA QUINTAVALLA e BRUNO STORI; musiche ALESSANDRO NIDI; ideazione luci LUCIO DIANA; elaborazioni sonore MAURO CASAPPA; costumi EVELINA BARILLI; fonica TOMMASO MONZA; luci ANDREA GENTILI/ALBERTA FINOCCHIARO; organizzazione DALIA MACII; ufficio stampa FRANCESCA LEONELLI; voce fuori campo vers. italiana Silvano Pantesco – vers. francese Valentin Rossier – vers. inglese Marco Cavicchioli; coproduzione TEATRO TESTONI RAGAZZI; con il sostegno di MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI – DIP. SPETTACOLO; anno di creazione 1997; vincitore del Premio Stregagatto 1997/98
Biglietti €12 intero – €8 ridotto – € 5 speciale scuole danza e under 18.
info@atcllazio.it | 331.3863488
Comune di Rieti Ufficio Cultura 0746.287318