Camusso incontra Pirozzi e cittadini, sulla rinascita delle zone colpite dal terremoto

Si è tenuto ad Amatrice, area don Minozzi, lunedi 14 novembre l’incontro che la CGIL ha organizzato con la cittadinanza, tema: ”La CGIL incontra la cittadinanza per la ricostruzione e lo sviluppo del territorio”.
Si sono presentate alcune proposte, nate da un rapporto quotidiano con la popolazione, che offriamo al dibattito e al confronto con le istituzioni locali, regionali e nazionali e con il commissario al terremoto.
La ricostruzione del tessuto sociale, urbanistico e produttivo precedente, deve essere strettamente legata allo sviluppo e alla considerazione del territorio come risorsa su cui investire, e che guarda alle aree interne come possibile “motore dello sviluppo dell’Italia”.
Tutela dei lavoratori. Ampliamento, deroghe e proroga degli ammortizzatori sociali:
– Verifica degli ammortizzatori esistenti e loro proroga;
– Definizione di ammortizzatori specifici per lavoratori di imprese individuali o familiari e/o stagionali;
– Definizione di ammortizzatori per chi è impossibilitato a recarsi al lavoro;
– Favorire le domande individuali di ammortizzatori;
– Considerare l’opportunità di forme di prepensionamento per quei lavoratori che hanno avuto distrutta l’azienda presso la quale lavoravano e a cui mancano pochi anni per la pensione.
Evitare l’abbandono del territorio
– Riattivare la produzione;
– E’ necessaria la rapida e immediata riattivazione, anche mediante incentivi e politiche fiscali delle attività produttive possibili: allevamento, produzione agroalimentare, ripresa del piccolo commercio ecc;
– La riattivazione del tessuto produttivo è però legata strettamente alla possibilità per i prodotti di avere ed arrivare sul mercato; risulta pertanto necessario provvedere alla costituzione di un sistema che consenta la facile commercializzazione della produzione.
– Riattivare la vita sociale;
– E’ indispensabile ricostruire i luoghi della socialità, dell’incontro e dei rapporti umani. Occorre perciò pensare a strutture prefabbricate, dove la vita sociale e della comunità possa trovare un sia pur parziale riscontro;
– Intervenire sul sistema socio-sanitario;
 Occorre garantire:
– un’adeguata attenzione all’integrazione socio-sanitaria e in particolare alle ricadute post traumatiche per aiutare le persone a rielaborare lutti, traumi e paure;
– un adeguato polo di riferimento sanitario ad Amatrice;
– l’apertura della casa della salute a Rieti;
– la messa in sicurezza OGP di Rieti
Interventi per la ricostruzione e lo sviluppo:
– Rigoroso controllo dei bandi pubblici, degli appalti e subappalti, dei costi e della durata dei lavori, del rigoroso rispetto delle condizioni di lavoro e dei contratti;
– L’adozione delle cosiddette white-list presso le prefetture;
– Richiesta a tutti i comuni nelle aree a rischio 1 2° 2 2b, di rispettare l’ obbligo di predisporre il piano di emergenza della protezione civile.
– La ricostruzione deve avvenire anche con il coinvolgimento delle imprese locali e dei lavoratori del territorio reatino;
– I Presupposti: le infrastrutture;
Presupposto assolutamente essenziale per poter realisticamente pensare ad una credibile opera di ricostruzione e sviluppo è un intervento di grande impegno sulle infrastrutture:
– Raddoppio della salaria Roma Rieti e Micigliano Arquata del Tronto
– Completamento della Rieti Torano e della Rieti Terni già finanziate
– Banda larga
– Piano strutturale per la sicurezza delle scuole
– Rispettare la vocazione del territorio
Ricostruire negli stessi posti rispettando la vocazione del territorio che aveva già individuato le sue specialità:
– allevamento;
– produzione agroalimentare di qualità;
– commercio;
– turismo sportivo, culturale, ambientale, enogastronomico;
– Tutto ciò deve avvenire, come peraltro confermato negli incontri istituzionali, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e dei cittadini, delle associazioni e delle OO.SS. nelle scelte.
Ricostruzione incardinata nello sviluppo delle aree interne:
– La ricostruzione delle zone del terremoto pone con drammatica urgenza il tema delle aree interne e del rischio di abbandono di quei territori;
– Abbandono che significa lasciare al degrado e all’incuria il territorio con le conseguenze spesso catastrofiche che questo comporta (frane, smottamenti, esondazioni, ecc); per lo sviluppo delle aree interne, tra l ‘altro, sono previsti precisi finanziamenti dall’U.E.;
– Si tratta di creare occupazione stabile utilizzando al meglio e incentivando, magari con apposite politiche fiscali, le risorse e le vocazioni del territorio.
Rapporto con l’area metropolitana di Roma
– Occorre pensare all’opera di ricostruzione e sviluppo delle zone terremotate in termini di sistema metropolitano vasto e integrato.
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