Per la Via Francigena di San Francesco e per il Progetto transnazionale Per Agros e per un più intenso ed estenso rapporto con Santiago de Compostela, è venuto un nuovo sostegno dal convegno di approfondimento sui temi del Francescanesimo presieduto nella sala delle Riunioni di Palazzo Dosi dal commissario straordinario dell’Apt, il medievista Tersilio Leggio.
Aprendo i lavori del convegno, Leggio ha tenuto a sottolineare l’esigenza sentita da tutti gli enti locali e di quelli turistici (Regione Lazio, Provincia, Apt, Rieti Turismo spa, Comuni del Gal della Provincia di Rieti), organizzatori della manifestazione intitolata Sulla Via di Roma con Francesco, di ampliare ed allargare le testimonianze e la raccolta delle esperienze sul valore della Via Francigena intesa come esperienza di fede e di apprezzamento ed amore per la natura.
Gli ha fatto eco Alessandro Mezzetti, assessore provinciale alle politiche turistiche, che ha dichiarato come “sia necessario da parte nostra acquisire esperienza e formarci una cultura vera e propria della nostra Via Francigena, alla quale intendiamo dare il significato di strumento che unisce pacificamene i popoli. Il valore di questa nostra manifestazione, che coglie un arco di tempo che va dal 3 all’11 ottobre e che è segnata da un indubbio successo, è che essa ha portato la Via Francigena nella realtà e all’interno dei singoli comuni attraversati dal Cammino.
Prima di ciò non era mai avvenuto. Il contatto dei camminatori e dei pellegrini con le realtà comunali, con i sindaci che ci hanno personalmente accolti e con le popolazioni, ha consentito una presa di contatto diretto, di conoscenze ed ha ravvivato la speranza che la Via Francigena si riveli, come ha detto la politica, oltre che esperienza religiosa, naturalistica e culturale, anche elemento di sviluppo sociale e di ritorno economico”.
A questo punto è iniziato il convegno vero e proprio, sintonizzatosi sulla lunghezza d’onda di quello tenuto il 26/27/28 settembre ad Assisi, organizzato dall’Associazione Alveare e che aveva per titolo l’emblematico slogan “Con tutte le Creature”.
La tavola rotonda di questo evento umbro è stata imperniata sull’interrogativo: “è possibile una pacifica convivenza tra Mussulmani e Cristiani?”. E l’interrogativo è stato riproposto in sala dal prof. Giovanni Maria Gubiotti che insieme ad alcuni colleghi dell’Associazione Alveare, ha raccontato sinteticamente lo svolgersi delle varie relazioni e le conclusioni del convegno, che sono state, ha detto Gubiotti, incoraggianti proprio per le strade aperte da san Francesco con l’incontro avuto con il Sultano Malik al Kamil, nel 1219, a Damietta in Egitto, volto a far cessare le guerre tra gli eserciti crociati e quelli musulmani.
E’ qui che Leggio ha aperto uno squarcio assai significativo sul Presepe di Greccio, punto di forza della nostra Via Francigena, voluto da San Francesco. “Non è stato il Presepe né una rappresentazione scenica, né dovrà diventare unicamente una rappresentazione folkloristica. Nella riproposizione vivente del Presepe e della venuta al mondo del Figlio di Dio, nel 1223, san Francesco intese formulare un appello alla pace, semplice, ma inteso e che andasse in profondità.
Un appello di pace ben rivolto a tutti gli uomini di buona volontà. Su questo significato di pace, noi dobbiamo costruire la nostra Via Francigena e sviluppare il Progetto Transnazionale Per Agros del Gal, che già unisce Rieti, il Lazio, la Marsica e la Galizia, attraverso Santiago de Compostela”.