“Com’era piacevole percorrere la strada regionale 79 Ternana prima dell’installazione delle barriere metalliche di sicurezza”.
Questo è il pensiero condiviso da tutti i fruitori del tracciato viario, soprattutto dagli abitanti del Montepiano, dai motociclisti, ciclisti e dai viandanti pellegrini ma non certo dalla Provincia di Rieti promotrice dell’intervento.
Conseguentemente a ciò è stata sottoscritta una petizione capitanata da Dino Quercetti che ad oggi non a sortito alcun effetto. Di fatto la ridondante apposizione delle barriere sui cigli stradali in una carreggiata di ridotte dimensioni e ad una sola corsia per senso di marcia combinata ad esigui raggi di curvatura, rende la stessa una strettoia a rischio incidenti e assimilabile ad un percorso in trincea.
Ma a cosa servono tutte quelle barriere se siamo in presenza di un terreno pianeggiante? Forse potevano essere apposte con maggior buon senso e accortezza nei punti sensibili e di maggiore criticità dove davvero necessitavano.
Questi sono i dubbi e le domande correlate allo status quo. In effetti prima dell’apposizione delle barriere era possibile percorrere la strada extraurbana a
Paradossalmente si potrebbe addirittura ipotizzare lo sviluppo della città di Rieti lungo la strada regionale 79 Ternana, così almeno i limiti di velocità sarebbero già compatibili con quelli delle altre strade urbane cittadine. Tutto ciò è assolutamente in linea con il resto delle infrastrutture provinciali.