CONSORZIO DELLA BONIFICA: SI CREI UN TAVOLO PERMANENTE PER LE EMERGENZE ALLUVIONI

Piana Reatina allagata

“Costituiamo un tavolo di lavoro permanente con la Provincia di Rieti come capofila ed a cui siedano Consorzio della Bonifica Reatina, Ardis, Eon ed altri enti locali coinvolti al fine di evitare le emergenze causate dalle alluvioni registrate in questi giorni e programmare insieme compiti, responsabilità ed interventi, che si basino sul concetto di prevenzione e di monitoraggio permanente del territorio.
Il tutto ovviamente senza prevedere gettoni di presenza e quindi costi per la collettività”.

E’ la proposta lanciata oggi dal presidente del Consorzio della Bonifica Reatina, Primo Marcelletti, durante una conferenza stampa organizzata per effettuare una fotografia del reticolo idrografico su cui interviene il Consorzio e sui rischi di una gestione effettuata a “compartimenti stagni”. Un tavolo che, ha precisato il presidente, “riposizioni il Consorzio della Bonifica Reatina in quell’importante ruolo di gestione delle acque del territorio che ha da sempre e che troppo spesso anche gli enti locali dimenticano, e lo dimostra il mancato invito alla riunione organizzata sull’emergenza maltempo da parte della Prefettura di Rieti”.

Il presidente Marcelletti, affiancato dal direttore, l’Ingegner Marcello Iacuitto, e dal vicepresidente dell’Ente Luiso Simonetti, ha anche fatto appello alla Regione Lazio, “affinché provveda a stanziare fondi per risarcire i danni subiti dagli agricoltori, e per consentire al Consorzio di programmare i lavori aggiuntivi causati dall’alluvione sui canali di competenza, in quanto le inondazioni ne hanno provocato in molti casi l’interramento”. “Per gli agricoltori – ha aggiunto Marcelletti – un mancato intervento da parte della Regione provocherebbe oltre al danno la beffa, in quanto oltre ai danni subiti per i raccolti rovinati, si troverebbero a dover pagare cartelle consortili maggiorate per i lavori aggiuntivi cui il Consorzio è obbligato per ripulire i canali”.

I vertici del Consorzio hanno voluto chiarire le competenze dell’Ente, per evitare che informazioni parziali o basate sul passaparola possano ingenerare malintesi e soprattutto mettere a repentaglio la corretta gestione del sistema idrico su cui agisce il Consorzio della Bonifica Reatina. A maggior ragione in momenti di emergenza come questi.
“Il Consorzio, che si autogoverna grazie ai contributi versati da circa 5500 consorziati, opera in una superficie di 10mila ettari lungo 200 chilometri di canali che rappresentano il reticolo secondario della piana reatina, quindi noi non interveniamo ad esempio sulle aste principali, come il Velino ed il Turano, di competenza dell’Ardis – ha spiegato – mentre esiste una legge, la 53/1998 che ci ha affidato altri 196mila ettari di operatività, anche se ancora non ha dato attuazione a questo passaggio di deleghe”. Il Consorzio ha anche due principali impianti, le idrovore di Reopasto, e le idrovore di Ripasottile, gestite dalla Eon, di cui funzionano solo 2 pompe su 3.
“Queste ultime, però, quando avvengono alluvioni di questo genere, non ci vengono in aiuto, – ha proseguito – perché hanno una prevalenza di 4,70 metri, oltre la quale, ed è il caso di questi giorni, è necessario spegnerle per non bruciarne il motore. A questo proposito, trattandosi di un impianto vetusto, abbiamo presentato da tempo un progetto in Regione per realizzare un impianto nuovo aumentandone portata e prevalenza, ma continuiamo nonostante queste emergenze a non avere risposta pur a fronte di un’approvazione da parte del Comitato tecnico regionale datata ormai 2004. Con nuove idrovore, in caso di un livello del Velino tale da superare un dislivello di 4,70 metri tra lago di ripasottile e Velino Stesso, si potrebbero evitare almeno in parte gli allagamenti cui stiamo assistendo in questa occasione”.

Quanto alle dighe del Salto e del Turano, “sono stati proprio i rilasci effettuati dalla Eon sui due invasi, uniti alle piene dei fiumi, a causare buona parte degli allagamenti, altrimenti il reticolo secondario consortile avrebbe tenuto”.
Un quadro che delinea la necessità di un maggiore coordinamento tra tutti gli enti, anche alla luce delle modificazioni in atto a livello climatico e del continuo aumento dell’urbanizzazione, che richiede un’Ardis più presente nella manutenzione dei fiumi principali e nel rafforzamento dei rispettivi argini, una Regione meno avara per quanto riguarda gli investimenti fondamentali per non arrivare alla molto più onerosa gestione dell’emergenza, una Provincia nel ruolo di ente coordinatore.
Tutto questo anche per fornire tempestive informazioni ai soggetti maggiormente coinvolti, agricoltori e cittadini in primis, evitare allarmismi ma essere anche pronti ad agire con efficacia per far fronte alle emergenze.
Quanto alla situazione attuale, il Consorzio della Bonifica Reatina, ha deciso di diffondere per consentire una maggior comprensione dei fenomeni in atto e dell’evolversi della situazione, che è in lieve miglioramento, un bollettino con i livelli raggiunti dai principali laghi e fiumi che interessano l’area consortile.