LA PROPOSTA IN 13 PUNTI DELLA UGL MEDICI AL NUOVO DIRETTORE ASL GIANANI

ASL Rieti

In previsione della scadenza ormai prossima del 31 Dicembre 2010, data in cui le ASL devono adeguarsi ai piani regionali, e benché a conoscenza della sua grande esperienza e delle capacità professionali, la Segreteria UGL Medici di Rieti  non può esimersi dall’esporre al nuovo DG della ASL la propria idea sulla situazione della sanità locale e proporre alla sua attenzione alcuni interventi ritenuti soggettivamente indispensabili.

In questa circostanza, si conferma la convinzione che l’ azione svolta fino ad ora dalla ASL per garantire alla popolazione servizi sanitari  adeguati alla domanda è risultata nel complesso inefficace a causa soprattutto della scarsa competenza oltre che al difetto di senso di responsabilità dei vertici di molti servizi e della azienda stessa.

Per anni, infatti, la responsabilità di settori critici è rimasta nelle mani di veri e propri “miracolati” dalla politica, da istituzioni o semplicemente da qualcuno, i quali hanno  sacrificato, quando per ignoranza quando invece consapevolmente, il bene primario della salute dei cittadini ad interessi di partito o addirittura personali. Inoltre la mutualità  di interessi tra protetti e protettori ha reso quasi impossibile ogni tentativo di positivo cambiamento, danneggiando progressivamente l’immagine della ASL agli occhi del personale  e dei cittadini, con conseguenti perdita di confidenza da parte di questi ultimi nei confronti dei servizi sanitari e danni economici alla azienda e ai contribuenti.

Oltretutto la gestione delle risorse umane, cosi come è avvenuta negli anni passati ad opera dei soggetti menzionati, ha demotivato il personale e innescato un deleterio antagonismo invece di stimolare preziose e indispensabili sinergie, elemento primario della buona “performance” di una azienda. Di conseguenza, la UGL Medici ritiene prioritario un intervento della  nuova direzione aziendale nel settore delle risorse umane e propone alcune azioni quali:

1. rivedere, nel contesto dell’atto aziendale, le posizioni e le qualifiche funzionali dei dirigenti medici e infermieristici molte delle quali attribuite dalle precedenti amministrazioni su base clientelare e opportunismo politico, incluse quelle “elargite” utilizzando l’istituto dell’”articolo 15”;

2. vigilare sui conflitti di interessi soprattutto in caso di nomine o assegnazioni di incarichi apicali secondo quanto richiesto anche dal Ministero della Funzione Pubblica;

3. eliminare i doppi incarichi, quali commissioni, reperibilità, etc., dei dirigenti di ruolo ( di UO, di Distretto, etc.) e assegnarle,  laddove possibile, a medici a contratto a tempo determinato per favorire la occupazione e l’acquisizione di titoli; in questo modo si eviterebbe anche che dirigenti con incarichi plurimi trascurino, come spesso accade, la loro attività principale, solo per una motivazione di maggior guadagno;

4. rivedere la composizione del Collegio dei Sanitari, del Comitato Etico, del Collegio Sindacale e del Comitato di Rappresentanza della Conferenza Locale per la Sanità in modo da favorire una utile alternanza di intelligenze e ricambio di idee;

5. valorizzare la formazione “on the job training”, per far sì che il buon funzionamento di un servizio non dipenda solo da una figura professionale e soprattutto che le preziose competenze di uno vengano trasmesse anche ad altri con la finalità di garantire nel tempo la qualità dell’assistenza ai cittadini e stimolare le capacità del personale;

6. rivedere il meccanismo delle indennità di risultato in modo da assegnarle secondo l’effettivo coinvolgimento nelle attività e non unicamente sulla base delle funzioni ricoperte nei servizi;

7. rivedere i criteri di valutazione dei direttori di UO, Dipartimenti e Distretti basandoli sulla leadership, la efficienza efficacia appropriatezza e qualità del lavoro svolto, introducendo i giudizi dell’utenza interna (personale) e esterna ( cittadini) e di altri portatori di interessi (es: amministrazioni locali) come elemento determinante, applicando i metodi che i moderni  meccanismi di gestione consigliano;

Altrettanto fondamentale per la UGL Medici è rivedere la organizzazione dei servizi ed in particolare:

8. riorganizzare i servizi su base trasversale e territoriale, vincendo le resistenze di coloro che, per interesse e/o ignoranza, sostengono ancora una  inefficace organizzazione verticistica e centralizzata, oggettivamente obsoleta ed inefficace;

9. ridurre il numero delle UOC a livello amministrativo e, laddove necessario, a livello sanitario, riconvertendole sotto forma di UOS a livello distrettuale per gestire le esigenze della popolazione in una dimensione territoriale. Ovviamente cercando e trovando gli strumenti per superare l’ostacolo degli eventuali contratti privatistici già stipulati con il personale.

10. rivedere il meccanismo del budget dei Dipartimenti e delle UO affinché non sia prevalentemente finalizzato ad attività istituzionali bensì ad attività straordinarie che contribuiscano a incrementare e a migliorare l’offerta agli utenti. È altrettanto importante introdurre l’utilizzazione delle risorse economiche  come altro elemento determinante per la valutazione dei dirigenti.

11. ridistribuire presso la struttura del De Lellis e le strutture ambulatoriali territoriali il personale precedentemente distaccato a strutture ospedaliere riconvertite, in modo da compensare le carenze di organico e  velocizzare i tempi di erogazione delle prestazioni, oltre che ridurre i costi sostenuti dai cittadini, a fronte dei servizi intra-moenia, e   dall’amministrazione, per gli incentivi distribuiti per abbattere le liste di attesa, spesso senza apprezzabili risultati.

12. per quanto riguarda l’Ospedale “ De Lellis”, è indispensabile intercettare la domanda dell’utenza che in gran parte non riguarda prestazioni di eccellenza. Si ritiene pertanto prematura, anche se meritevole di attenzione per il futuro, la ipotesi di realizzare centri di eccellenza, specialmente nella attuale contingenza economica e quando già esistono nella Regione Lazio, e a breve distanza, importanti strutture con cui sarebbe più indicato costruire sinergie e collaborazioni. È invece assolutamente indispensabile migliorare i servizi dei Dipartimenti già esistenti, soprattutto quelli di Medicina e Chirurgia, eliminando UO speculari che sono servite più a distribuire incarichi apicali che a migliorare le prestazioni. Inoltre suggeriamo di dar vita a quei servizi previsti da circa un decennio  e mai realizzati quali ad esempio: Stroke Unit, Chirurgia Toracica, Chirurgia della Mano, Osservazione Breve, oltre a potenziare la Emodinamica a h24 e Otorino, per quanto riguarda le patologie dell’orecchio. Ciò permetterebbe anche di ridistribuire parte del personale impiegato in molte UO speculari esistenti nei citati dipartimenti.

13. per quanto riguarda l’ospedale “M. Marini”, il piano proposto dalla UGL Medici per la riconversione del nosocomio (reperibile sul sito www.uglrieti.it) ha tenuto conto dei costi di gestione sproporzionati rispetto ai servizi erogati ma, al tempo stesso, delle risorse economiche ed umane investite e della necessità di confrontarsi con le esigenze del territorio e dei cittadini. Auspichiamo dunque che l’attuale amministrazione ASL, nonostante la contingenza finanziaria da affrontare, possa tenere in considerazione il piano almeno per quanto riguarda i servizi di emergenza, la continuità assistenziale e la integrazione dei servizi a livello territoriale, nella prospettiva di una evoluzione della situazione sanitaria regionale.