CONVEGNO FEDERLAZIO-CARIRI: BANCHE, IMPRESE E CONFIDI SI AVVICINANO

Convegno banche imprese confidi si avvicinano

Banche, imprese e Confidi più vicini dopo il convegno “Più capitale e di qualità per le banche. Le preoccupazioni delle piccole e medie imprese” organizzato dalla Federlazio di Rieti in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Rieti con il patrocinio della Camera di Commercio di Rieti.

Nella gremita sala conferenze della sede centrale della Cariri di Rieti, si sono alternati nell’ambito del convegno moderato dal direttore della Federlazio di Rieti, Antonio Zanetti, – delineando nuovi scenari in vista ma anche sfidandosi sui temi più spinosi del rapporto tra imprenditoria e istituzioni creditizie e proponendo percorsi praticabili in tema di accesso al credito, – il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini, il presidente della Federlazio reatina, Carmine Rinaldi, il presidente della Cariri, Alessandro Rinaldi, il Direttore generale della Cariri, Saverio Congedo, Gianluca Fiorini, del coordinamento Marketing Direzione Regionale Toscana Umbria Intesa San Paolo, il Direttore Confidi Lazio Claudia Pepoli, Luciano Nebbia, Direttore Regionale Toscana Umbria Intesa San Paolo.

“La Federlazio di Rieti ha scelto di organizzare questo momento di approfondimento su Basilea 3 insieme a Banca Intesa con la consapevolezza che l’accesso al credito rappresenta una della principali problematiche che anche le Pmi reatine si trovano ad affrontare ogni giorno”, ha spiegato Rinaldi.

“Una problematica acuita dalla sempre maggiore carenza di liquidità generata dalla crisi economica ma anche dalla scarsa puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali, in particolare da parte della Pubblica Amministrazione, che mediamente impiega 186 giorni per pagare i propri fornitori, con punte anche di 500 giorni. Tempistiche assurde che hanno già messo in ginocchio molte nostre piccole e medie aziende. A quest’ultimo proposito, segnaliamo positivamente la recentissima approvazione, il 20 ottobre 2010 da parte del Parlamento Europeo, proprio una settimana prima della missione che abbiamo effettuato a Bruxelles insieme al nostro Gruppo Giovani Imprenditori, della direttiva che stabilisce in 30 giorni il tempo massimo con cui la Pubblica Amministrazione deve pagare le imprese, pena l’8% di mora più gli interessi del tasso di riferimento della Bce, eccezion fatta per forniture di prodotti e servizi rivolti al settore della sanità il cui termine si eleva a 60 giorni. Una direttiva che va nella direzione sollecitata da sempre dalla Federlazio e che inciderà anche nei pagamenti tra aziende private che, salvo diversi accordi non dovranno superare i 60 giorni”.

Lanciando la proposta di “un’alleanza costruttiva tra mondo bancario, imprese, Confidi, al fine di rafforzare il rapporto di fiducia tra questi tre soggetti, lavorando insieme per garantire da un lato l’accesso al credito con tempistiche e costi accettabili senza precludere il rafforzamento degli istituti bancari”, il direttore della Federlazio di Rieti ha acceso il dibattito ricordando anche altri temi fortemente collegati all’accesso al credito quali quelli del passaggio generazionale, “che va agevolato altrimenti nei prossimi 5 anni saranno a rischio chiusura nel Reatino oltre 500 aziende, ed anche e soprattutto gli start up aziendali legati all’intrapresa dei giovani per i quali l’accesso al credito deve essere facilitato non avendo un andamentale se non il ricorso a particolari garanzie non sempre disponibili.

Per il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini, “Basilea 3 è un appuntamento cui bisogna arrivare con tanta formazione nei confronti del mondo delle imprese per far sì che i bilanci siano sempre più trasparenti sia per l’imprenditore sia per il sistema bancario”. “La gestione degli aspetti finanziari – ha aggiunto – deve veder crescere insieme imprese, banche e Consorzi fidi ed istituzioni”.

Il direttore generale della Cariri, Saverio Congedo, ha confermato la volontà “che la nostra Banca non sia una banca del territorio ma “per” il territorio, quindi una banca che aiuta le imprese e quindi siamo a disposizione per mettere a sistema le rispettive esperienze”. Congedo, che ha detto di aver trovato al suo arrivo a Rieti un “tessuto imprenditoriale molto interessante”, ha puntato molto sulla necessità di un forte sostegno creditizio in particolare per le aziende che si internazionalizzano.

Il direttore Confidi Lazio, Claudia Pepoli, pur illustrando uno scenario non ottimistico, dominato ancora dalla “paura che la crisi scatenata dal disastro finanziario si ripercuota sull’intero sistema economico”, ha detto di voler “raccogliere la sfida lanciata da Congedo”, proponendo al sistema bancario “di creare prodotti specifici ad esempio per il turismo, le energie rinnovabili, l’innovazione” e rilanciando l’idea di “un Confidi intersettoriale regionale che si interfacci in maniera forte con le banche”.

Molto apprezzati anche gli interventi di Alessandro Rinaldi, presidente della Cariri, che ha ricordato la crescita sul territorio dell’istituto, e di Gianluca Fiorini di Intesa San Paolo, che è sceso negli aspetti tecnici legati al rating in vista di Basilea 3.

A chiudere il convegno il direttore regionale Toscana Umbria Intesa San Paolo, Luciano Nebbia che è partito delineando uno scenario che vedrà “fino al 31 dicembre di quest’anno la maggior parte degli istituti di credito, locali e non, agire soprattutto per tenere il tasso di sofferenza basso, mentre l’onda lunga ai Confidi arriverà il prossimo anno”.

Nebbia ha spiegato che “è cambiato il modo di fare banca”. “Le banche per tanto tempo hanno fatto quello che volevano – ha aggiunto – ma prima c’erano i margini che lo permettevano. Una volta poter contare su tanti mutui metteva al sicuro le banche, ora con la legge Bersani basta poco per passare da un istituto ad un altro. Le banche si sono trovate impreparate sulle rettifiche sui crediti, che sono diventate una marea”.

Questi eventi, ha detto Nebbia “stanno portando a far rinascere la professionalità del bancario-banchiere, quella figura in grado di valutare realmente il rischio, perché il principale ricavo arriverà dal credito”.

Tra le soluzioni avanzate da Nebbia per avvicinare le imprese agli istituti di credito, cercando di venire incontro ad un tessuto fatto da piccole e piccolissime imprese, c’è quella del “contratto di rete, per mettere insieme le forze dei territori lasciando loro la propria identità giuridica e le istituzioni ci devono aiutare in questo”.