Epatite C, il de’ Lellis inserito tra i Centri Prescrittori dei farmaci per la cura

Con provvedimento della Regione Lazio, la Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Ospedale De Lellis è stata in questi giorni inserita tra i Centri Prescrittori regionali abilitati alla dispensazione dei farmaci di ultima generazione per la cura dell’epatite C.
L’epatite C è una patologia particolarmente insidiosa e spesso asintomatica e l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di persone positive per il virus. Secondo le stime correnti, il 3% degli italiani è entrato in contatto con il virus HCV ed i portatori sarebbero circa 1.6 milioni, di cui 330.000 affetti da cirrosi epatica. Nel mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, muoiono ogni anno 700.000 persone, soprattutto nei paesi poveri, per le complicanze a lungo termine dell’infezione da HCV non trattata, quali la cirrosi epatica ed il carcinoma primitivo del fegato.
“La terapia dell’epatite C –spiega il responsabile del reparto di malattie Infettive del de’ Lellis dottor Mauro Marchili – si è basata per molto tempo sull’impiego di farmaci gravati da importanti e fastidiosi effetti collaterali e dalla scomodità della somministrazione (ribavirina per via orale più interferone per via iniettiva), con percentuali di guarigione completa oltretutto non sempre esaltanti. Negli ultimi anni, fortunatamente, l’avvento dei farmaci di ultima generazione, i cosiddetti DAAs (Direct-Acting Antivirals), ha rivoluzionato il quadro. Si tratta di farmaci a somministrazione orale, generalmente ben tollerati che in tempi ridotti riescono ad ottenere l’eradicazione del virus in oltre il 90% dei casi”.
“Il costo molto elevato –prosegue il responsabile della Farmacia ospedaliera dottor Massimo Zannetti – ha costretto il Ministero della Salute ad imporre alcune restrizioni all’uso estensivo dei DAAs; la terapia viene riservata seguendo le indicazioni dell’AIFA ai casi a più rapida evoluzione e la dispensazione viene effettuata solo da Centri Prescrittori individuati a livello regionale. Fino a pochi giorni fa, la ASL di Rieti era esclusa da questa possibilità”.
“Le nostre numerose richieste sono state finalmente accolte –affermano dalla Direzione Aziendale della Asl di Rieti – questo provvedimento riconosce pari dignità di accesso alle cure ai nostri cittadini affetti da epatite C costretti a rivolgersi ad ospedali di altre aziende sanitarie e riconosce la competenza dei nostri professionisti Siamo già al lavoro per stabilire le modalità di approvvigionamento dei farmaci e rendere operative le modalità di presa in carico farmacologica dei pazienti che sarà nostra cura rendere noti nei prossimi giorni”.