Quello che dovrebbe essere una bomboniera sotto le stelle di Rieti è in realtà un ricettacolo di erbacce, piante secche, sporcizia e panchine rotte. Il giardino all’italiana della Loggia del Vignola dal quale si può godere di una visuale panoramica sul lato sud della città e pubblicamente accessibile dal 1927, quando la famiglia Vincentini decise di cedere l’edificio alla neonata provincia reatina, in una domenica pomeriggio qualunque appare essere come figlio di un tornado che non ha completato il suo lavoro distruttivo. All’ingresso le due fontane riattivate non hanno il sistema di recupero dell’acqua la quale straborda cadendo in terra e rendendo le due piccole vasche marroni (come si può vedere dalle foto).
Entrando la ghiaia è stracolma di erbacce che spuntano incontrollate a destra e sinistra così come accade ai bordi dei marciapiedi che danno il là alle aiuole. Sulla destra proseguendo il percorso troviamo una panchina piena di scritte ed un’altra inesistente e della quale sono rimasti solo i piedi in marmo, mentre la fontanella interna è nera dalla sporcizia accumulatasi nel tempo. Oltre alle erbacce è possibile trovare mozziconi di sigarette o cartacce.
Delle due grandi fontane interne una è in uno stato pietoso, non solo è sporco il marmo ma all’interno dell’acqua ci sono foglie e pezzi di carta. Per finire non ci siamo fatti mancare le piante secche, tra i sempre verde ormai troviamo i “sempre marroni spelacchiati”.
Tutto questo non è di certo una bella cartolina per i turisti che approdano a Rieti e che vogliono visitare il tanto acclamato giardino della Loggia del Vignola, che visto così scoraggia molti ad entrarvi o a ritornarvi. Sarebbe opportuno quanto prima intervenire pulendo la ghiaia, le fontane e sostituendo le piante secche o mancanti.
