UN LAVORATORE ALCATEL-LUCENT, RITEL: RECUPERARE L'OPPORTUNITÀ R&D?

Ritel, azienda di Rieti

Le vicende di questi giorni che hanno riguardato la Ritel sono giustamente state affrontate (nell’emergenza che pure è perenne e prevista ed annunciata da mesi) senza guardare all’accordo del 2006 tra governo, aziende, sindacati.
Sarà bene però, da subito, per darsi una prospettiva, riandare ad allora.

Accadde allora che a fronte della decisione Alcatel di dismettere tutte le sue produzioni in Europa (per ultima l’Italia), i sindacati intravvidero nella esistenza a Rieti di un centro di Ricerca e Sviluppo (che non era candidato alla dismissione), la possibilità di sopravvivere anche per la parte produttiva dello stabilimento.

Ed infatti il protocollo sottoscritto si intitolò "Per il mantenimento e la qualificazione della Ricerca e Sviluppo e delle attività produttive del sito di Rieti", dedicando alla Ricerca e Sviluppo l’Articolo 1.
Si prevedeva (primo comma) "la costituzione di una società consortile finalizzata a favorire il mantenimento e l’implementazione delle attività di R&D, nonché a garantire una loro postiva ricaduta sulle attività produttive del sito di Rieti".

Dunque questa la strada: rafforzare (e tirare gradualmente fuori da Alcatel) il centro R&D, facendone traino per la produzione. Immagino che nessuno dei firmatari si facesse illusioni sui volumi così alimentabili, ma era a tutti chiaro che comunque una pura produzione slegata dalla R&D non avrebbe avuto alcun futuro.

Ma se questo era nelle corde di alcuni, non lo era di tutti, e nell’affare si infilarono,  nascondendosi anonimamente dietro diverse società, dei soggetti imprenditoriali (alcuni dicono "prenditoriali") ben supportati da spezzoni della politica locale e che grazie a compiacenti intermediazioni, che mai apparendo alla pubblica opinione e confronto, hanno massimizzato i loro utili senza portare allo stabilimento né lavoro, né capitali, né idee, né speranze, anzi distruggendo tutto ciò.

Purtroppo, se questo si è rilevato il gioco di alcune parti, è mancato da parte di sindacati e politici un impegno a che venisse rispettato il protocollo: la società consortile per la R&D fu sì fatta, dopo lungo tempo, ma con solo lavoratori e progetti Alcatel, con una minoranza dei lavoratori, vuota di nuove missioni e purtroppo anche privata di una parte delle professionalità, nel frattempo passate da Alcatel in mobilità come "esuberi" con il beneplacito dei sindacati.
E sebbene negli anni la conclamata evidenza della inconsistenza del piano industriale Ritel allarmasse (almeno a parole) i sindacati, mai fu fatto un passo per cercare di capire come implementare l’Articolo 1.

Nel frattempo il laboratorio R&D, che insieme alla Sociertà Consortile (COREAT) occupa circa un terzo dei lavoratori della produzione (quindi non così trascurabile, anche se non fosse per la sua dichiarata strategicità) non vive affatto una vita facile.
Non manca certo il lavoro, ce n’è anzi troppo per le risorse disponibili; ma la crisi mondiale del mercato e la sofferenza anche dei leader come Alcatel, la fusione di Alcatel con Lucent, la convergenza delle business division di Alcatel-Lucent, che vede coinvolte la divisione Optics (tradizionalmente basata in Italia) e la divisione IP, pone grosse sfide ed insidie ad un piccolo laboratorio, che si deve confrontare quotidianamente, mantenendo la sua competitività ed affidabilità, oltre che con i clienti in tutto il mondo, anche con la concorrenza interna delle R&D di Cina, India, Stati Uniti.

La cosa preoccupante è che tutto questo accada lontano dai riflettori della politica, del sindacato, della stampa, la quale ultima quando il problema è stato presentato, ha preferito derubricarlo ad "incomprensioni e polemiche fra lavoratori", per farne un qualche pezzo di colore senza entrare nel merito.
Ed è accaduto anche senza che ai lavoratori Ritel fosse mai spiegata, da chi ne aveva il dovere e la possibilità, la pericolosità dell’equazione "R&D = Alcatel = padroni = licenziatori"; anzi in questi giorni questa equazione viene anche alimentata da sindacati che, dopo aver visto piazzare con il beneplacito della politica propri esponenti in posizioni dirigenziali Ritel, alzano il tiro su Alcatel come responsabile di questi 4 anni di fallimento.

Si dice che opportunità e crisi siano concetti che viaggiano insieme. Speriamo allora che questa crisi dia l’opportunità alla parte sana di sindacati e politici per guardare alle possibilità e potenzialità che rimangono a questo stabilimento ed a questo territorio.