La Camera del Lavoro CGIL Rieti Roma EVA esprime sconcerto e forti perplessità per la decisione assunta dal Sindaco di Roma, Virginia Raggi, in qualità di rappresentante dell’Ato 2 Lazio Centrale Roma, del gruppo ACEA, di impugnare al TAR del Lazio la delibera che assegna ai cittadini della provincia di Rieti 36 milioni per il passato e, annualmente 8 milioni, come “ristoro” per l’utilizzo delle sorgenti del Peschiera-Le Capore.
La delibera ha attuato, in linea con quanto previsto dal Codice dell’Ambiente, D. Lgs 152/2006, la compensazione per lo sfruttamento delle risorse idriche del bacino reatino ATO 3 da parte del Comune di Roma e avrebbe consentito quelle opere di ammodernamento che sono necessarie per rendere funzionale la gestione degli impianti della Società Pubblica “Acqua Pubblica Sabina”.
Per la CGIL, infatti, è importante attuare quanto deciso dai cittadini nel Referendum “sull’acqua pubblica”, facendo prevalere gli interessi pubblici su quelli privati.
Ci sconcerta, perciò al contrario, l’affermazione del_Sindaco di Roma che ha affermato che “con questa iniziativa ha soddisfatto anche i soci privati di ACEA”.
Diamo quindi il nostro sostegno a tutte le associazioni e le forze politiche (compreso il movimento 5 stelle) di rieti che si sono battuti per realizzare l’obbiettivo dell’acqua pubblica
“Sull’acqua non si può fare profitto, e soprattutto compensare lo sfruttamento dellle risorse naturali dei territori, come avviene in tutte le aree metropolitane del mondo, come ad esempio a New York,” afferma Luigi Cocumazzo, Segretario Generale della CGIL. Rieti Roma EVA ”e la CGIL è dalla parte dei cittadini e non degli interessi privati”.