I proclami sul rilancio del Terminillo evidenziano solo il (ri)lancio di materassi

Oramai si è giunti al massimo degrado nel comprensorio del Terminillo, il tratto interessato ricade sotto il Comune di Micigliano, troviamo di tutto dalle buche stradali estese e pericolose che costringono gli automobilisti a fare lo slalom per evitarle portandosi nella corsia di senso contrario per proseguire la loro marcia, ai rifiuti abbandonati e non raccolti, alle deiezioni lasciate dai cavalli.
Per raggiungere il Rifugio Sebastiani è necessario fare dunque numerosi slalom, oltre per l’asfalto rovinato anche per la presenza di numerose deiezioni lasciate da una mandria di cavalli ( già segnalati lo scorso anno), che invadono sia la strada Regionale che da Rieti sale sul monte Terminillo che quella Provinciale che segue in direzione di Vallonina di Leonessa, tratto quest’ultimo che in queste ore è stato oggetto di una rimostranza cittadina per la sua riapertura.
E’ di sabato mattino alle ore 8,30 la notizia che sulla strada Regionale che sale al Terminillo due cavalli sono scesi a galoppo in direzione di Rieti mettendo in serio pericolo alcuni automobilisti che in quel momento percorrevano la strada in direzione Terminillo. I cavalli in questione appartengono al gruppo noto che effettua delle scorribande sull’intero comprensorio, senza che vi sia alcuno controllo.
Per i fatti sopracitati sono state effettuate numerose telefonate alla Polizia Stradale attraverso il 113.
E’ arrivato il bel momento di mettere fine all’incuria ed al degrado del comprensorio, che credo non meriti questo stato di abbandono. I turisti presenti sono costernati guardando lo stato di abbandono dell’ambiente circostante.
Siamo venuti a conoscenza che il Comune di Leonessa ha provveduto a sistemare sulla strada della Vallonina, nel tratto interessato dalla frana avvenuta nel 2014, e che determinò la chiusura della strada. I lavori di ripristino per importo pari euro 120.000 + IVA sono stati realizzati ma ad oggi la strada rimane chiusa perché i Dirigenti della Provincia non firmano per la sua riapertura.
Abbiamo chiesto il motivo, del giallo, e sembra che a seguito di una perizia geologica richiesta dalla Provincia il gruppo montuoso del Terminillo sia a rischio frana, pertanto i Dirigenti non firmano la riapertura della strada.
Com’è possibile periziare in questa maniera non è dato conoscere, non ci sono fatti oggettivi che appalesano, questo stato disastroso della montagna che può avere degli smottamenti per varie cause, principalmente da neve, ma questo fenomeno interessa sia il comprensorio delle Alpi che quello Appenninico, ma le strada di collegamento sono aperte per il transito turistico e soprattutto per non isolare le popolazioni.
D’altronde si convive con un territorio carsico interessato a livello nazionale da terremoti e frane, pertanto non si comprende la relazione geologica di rischio così elevato. C’è necessita di una controperizia per far riaprire una strada panoramica molto frequentata?
Di Roberto Iacoboni