Leggiamo con un certo stupore la reazione del sindaco di Fara in Sabina, Vincenzo Mazzeo, in merito alla richiesta di istituzione di una commissione in consiglio provinciale che abbia come oggetto un approfondimento sugli aspetti ambientali, urbanistici e di sviluppo del Polo logistico a Passo Corese.
Una reazione scomposta, sia sul piano politico sia su quello amministrativo, che dà adito a interpretazioni di diversa natura: o siamo di fronte a un atteggiamento di tipo fanciullesco, "il Comune è mio e guai a chi me lo tocca", o siamo di fronte a un’azione ostruzionistica che potrebbe tendere a "celare" qualche aspetto.
La proposta del Popolo della libertà in consiglio provinciale di istituire una commissione straordinaria al fine di conoscere alcuni aspetti di un progetto, che potrebbe rappresentare una grande opportunità per l’intero territorio, ma sul quale vanno svelate alcune zone d’ombra, non è un’azione politica contro, ma a favore della trasparenza amministrativa.
Nessuno vuole rallentare nulla, né opporsi a un’iniziativa, il cui valore nessuno ha mai messo in discussione. Vorremmo solo evitare che questo progetto si trasformi in una cattedrale nel deserto, il cui unico guadagno sia la speculazione di qualche "furbetto". Operazioni di questa rilevanza impongono, in una democrazia sana, la massima trasparenza e credo sia compito specifico del consiglio provinciale, espressione democraticamente eletta dell’intera popolazione, avere contezza di quanto sta avvenendo.
Mantenere eventuali zone d’ombra, su un intervento di queste dimensioni economiche, che trasformerà in modo definitivo una delle parti più interessanti della nostra provincia, sia da un punto di vista turistico che ambientale, significherebbe scippare ai cittadini quella sovranità sul territorio che è uno dei diritti-doveri irrinunciabili.