Le ragioni di fondo per questa singola disponibilità a guidare l’esecutivo provinciale, risiedono nella capacità del candidato di fare sintesi, in un particolare e certamente difficile momento storico per il PD, tra le tante e diverse anime del partito.
Non è un caso infatti, che a convergere sulla proposta del consigliere provinciale di Poggio Moiano sia la stragrande maggioranza del partito, che in lui riconosce una figura in grado di unire ed innovare, a partire dai temi di essenziale interesse del nostro territorio. Una capacità politica riconosciutagli “persino” da chi proviene da un’esperienza diversa da quella degli ex DC.
Ogni altra considerazione appare priva di fondamento, e svela quella pigrizia intellettuale che porta ogni volta a banalizzare il nostro dibattito interno. E’ curioso infatti come il giudizio rimanga negativo qualunque forma esso prenda. Se ad esempio, ad un congresso del PD, si presentano in tre per la carica di segretario (come nel caso della federazione di Roma) si parla di partito spaccato, balcanizzato, sfasciato da una guerra per bande, incapace di fare sintesi politica. E se invece di candidato ce né uno soltanto, si intravede l’inesistente longa manus di qualcuno che dall’alto impone e decide per tutti, infischiandosene della democrazia interna. Dispiace osservare come tutto ciò appaia figlio di una posizione pregiudiziale.
E’ scorretto inoltre parlare di “sonnolenza di iniziative”. La federazione provinciale ha infatti organizzato, con notevole riscontro di partecipazione, una serie di assemblee pubbliche in giro per la provincia sul tema della Scuola (serie che, dopo la valle del velino e la sabina, continuerà toccando il Cicolano e terminerà poi a Rieti) che ha permesso al Partito Democratico di tornare a parlare direttamente con le famiglie ed i lavoratori del settore riguardo le loro difficoltà ed i loro problemi quotidiani.
Sono poi in cantiere tante altre iniziative su temi importanti per il nostro territorio, come la sanità e l’emergenza lavorativa, iniziative che porteranno il PD a confrontarsi direttamente con i cittadini, e a presentare loro le proprie proposte.
Infine, già da tempo il Partito Democratico della Provincia di Rieti ha avviato un percorso di innovazione e rinnovamento, anche della classe dirigente. “Appena eletto reggente dal coordinamento del partito, nel luglio di quest’anno,” dichiara infatti il segretario dei Giovani Democratici Veronica Diamilla, “Lodovisi ha nominato una segreteria molto giovane, nella quale ricoprono ruoli di responsabilità ragazze e ragazzi dai 23 ai 28 anni, che provengono dalla nostra organizzazione e che sono portatori di idee nuove e di grande passione civile”.
“Ed è poi forte la collaborazione tra questo gruppo dirigente e la giovanile del PD” continua Diamilla “nell’impegno quotidiano su iniziative importanti, come ad esempio la battaglia contro la legge Tarsia sui consultori, e la raccolta firme in difesa dell’ospedale di Magliano Sabina”.
Una strada imboccata alcuni mesi fa, e che questo congresso confermerà come la strada giusta, in grado di riportare (al netto di nostalgie per un passato importante ma ormai decisamente concluso, finito) il Partito Democratico al centro della vita politica del Reatino.