VENDITA IMMOBILI, MARRONI: SI SORVOLA SUL PIANO DELLE ALIENAZIONI

Il consigliere IDV Marroni

Sulla vendita di beni immobili, ricevuta la “puntuale” risposta, come annunciato nell’articolo del 21 c.m. deduco, senza alcun dubbio, che ove la correttezza amministrativa fosse dimostrata (ma così non è), non si potrà in ogni caso dire che Sindaco e Giunta brillino per coerenza.

Le precedenti vendite d’immobili comunali, sono state sottoposte alla commissione Consiliare,accompagnate da una proposta con tanto di stime, planimetrie ed informazioni sullo stato d’ogni singolo immobile e affermando che fosse necessaria, quale atto propedeutico, una deliberazione di Consiglio Comunale completa di tutti i dettagli descritti ed illustrati per identificare il bene, il valore, i vincoli ed eventuali rapporti contrattuali.

Chiarito il precedente comportamento, quale umile Consigliere Comunale, ritengo di dover esercitare la doverosa attività politica a favore della collettività, anche segnalando eventuali “imperfezioni”, sull’operato della maggioranza, ancor più quando si registrano strane incongruenze comportamentali  dovute forse alla fretta (credo di poter dire, senza essere smentito che il contenzioso nel Comune di Rieti non sia trascurabile e che spesso il Comune si trova a soccombere).

Ad ogni modo, a sostegno della posizione del Sindaco, assessore e maggioranza e sempre in riferimento alla puntuale risposta, mi permetto di ricordare a tutti anche l’art. 42, secondo comma, del Dlgs. 267/2000 sulle competenze del Consiglio comunale, ritenendolo norma fondamentale e dalla quale non ci si può discordare se non con interpretazioni fantasiose. A modesto avviso dello scrivente, il richiamo alla deliberazione con cui si è approvato il bilancio cui andava allegato fra l’altro il Piano delle alienazioni, non è sufficiente ad espletare i necessari effetti per procedere alla vendita, giacché a tal fine, tale piano ha solo valore ricognitivo, non rinvenendo in esso tutti gli elementi che dovrebbero caratterizzare la delibera di alienazione.

Questo deriva anche da ciò che Sindaco e Giunta hanno affermato allorquando si doveva approvare il piano delle alienazioni e, per ricordarlo, non serve scomodare le Sezioni riunite della Corte di Cassazione le quali non mi pare si siano espresse in merito, ma alle quali sicuramente ha fatto ricorso il Sindaco per motivare la risposta, salvo che non abbia inteso Egli stesso sostituirsi.
Sul piano delle alienazioni che doveva essere obbligatoriamente allegato al bilancio si preferisce sorvolare, non sono alla ricerca di illegittimità che spettano ad altri, per complicare la vita all’amministrazione, ma non si può sottacere il comportamento di un esecutivo che ha smesso da tempo di fare politica e che si aggroviglia sempre più nelle pastoie burocratiche da cui si è lasciato sommergere e delegittimare.

Nel  merito della risposta, è innegabile che tutta l’operazione immobili rappresenta un escamotage a cui si è ricorso per evidenti difficoltà economiche, che non si vogliono ammettere, anche se note alla città e soprattutto a Imprese e Fornitori che non vengono pagati da mesi e alcuni da anni.
Non le sembra Sindaco?

Per quanto riguarda poi le modalità di vendita, si è solo girato intorno a ben noti articoli di legge e Regolamento, ma non si è detto perché la Giunta contrariamente al passato, ha escluso la procedura dei “fatali” che farebbe incassare all’Ente maggiori somme. Sulle stime, affidate a tecnico esterno, si vuole solo sperare, che vi siano motivi meno calzanti di quelli citati, rifiutandoci di credere che un ufficio tecnico, pieno di alte professionalità, non sia in grado di stimare semplici immobili.
E’ incomprensibile in ogni caso, perché non si è ricorso all’Agenzia del Territorio che offre le dovute garanzie.

Sull’appartamento di Via Garibaldi, si prende atto che un dirigente ha garantito la inesistenza di vincoli, ma non si può sottacere che la decisione di tutto il Consiglio Comunale di sentire l’Ente Provincia, sulla vendita della ex scuola di via Cese, sia successiva alla generica informazione, datata due anni precedenti, ricordata nella risposta.
Infine Sindaco, sul terreno di viale Fassini, non si è risposto sull’eventuale vincolo di destinazione derivante da una donazione, ma peggio, si ignora la destinazione diversa impressa dal nuovo P.R.G., solo perché formalmente non pubblicato.
Un esemplare modo di trattare con i cittadini ai quali l’amministrazione pubblica “rischia” con buone probabilità di affibbiare una “bidonata”o “trappola”, e procurare seri danni ad eventuali acquirenti.

Complimenti Sindaco…