Un ponte diretto con l’Europa. Per accendere ai fondi strutturali.
Per contare di più in ambito locale e uscire dall`isolamento in cui la provincia di Rieti é finita.
La missione a Bruxelles dei giovani di Federlazio vuole significare proprio questo.
Un contatto diretto con il mare magnum in cui si muove la UE i cui fondi strutturali negli ultimi due cicli (settennali) hanno avuto a disposizione circa un terzo del suo stesso bilancio.
Nel 2000-2006 circa 195 miliardi di euro e in quello in corso (2007-2013) sono diventati circa 335 miliardi.
Ieri mattina, attraverso alcuni incontri preparatori al faccia a faccia con la vice presidente del parlamento europeo Roberta Angelilli, i venti giovani imprenditori reatini, capitanati dal presidente Marco Bartolemei, dal presidente di Federlazio Carmine Rinadi e dal direttore Antonio Zannetti, accompagnati dal capogruppo in provincia del Pdl Felice Costini, hanno potuto comprendere meglio i percorsi che tali fondi, tanto importanti per la piccola e media impresa, nello specifico per quella reatina, intraprendono prima di finire nelle mani del Governo ed a caduta, degli Enti locali.
"Ciò che più sorprende -ha spiegato Bartolomei a margine dei molteplici incontri con i funzionari europei- é la distanza, oltre quella chilometrica, che ci divide da tale incredibile realtà.
Abbiamo scoperto che in Italia arrivano il 45 per cento dei fondi strutturali destinati poi alla realizzazione di progetti. Ma la maggiore difficoltà e’ capire come questo enorme flusso di denaro possa arrivare ad alimentare le nostre imprese che oggi più di ieri hanno bisogno di tali sostegni per rilanciare le proprie aziende.
In questo contesto, i fondi strutturali, ossia il fondo europeo di sviluppo regionale, il fondo sociale europeo, lo stesso fondo di coesione, per citare i più recenti, sono strumenti polivalenti (finanziari, di programmazione, di pianificazione) che da un lato sono stati creati dalla UE per cofinanziare e programmare, in modo pluriennale gli interventi sul territorio e dall’altro, hanno sigle differenti perchè si occupano di aree funzionali differenti, organicamente volti al fine complessivo ora ricordato.
Il presidente di Federlazio Rinaldi spiega che "a livello delle singole regioni UE i fondi strutturali, che proprio attraverso questa missione di giovani imprenditori stiamo cercando di attivare e rendere operative per rilanciare la nostra economia, vengono espressi da specifici programmi, analoghi nei fatti agli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale. Tra questi -continua Rinaldi- si possono menzionare i cosiddetti programmi operativi (PO), sia regionali (POR), sia sovraregionali (PON), vincolati alle linee guida dettate dai rispettivi regolamenti".
"La nuova programmazione adottata per il ciclo 2007-2013 -continua il presidente giovani di Federlazio Bartolomei- e’ prodotta da un lato a partire dagli effetti di quanto realizzato nel ciclo precedente e dall’altro, in considerazione dei nuovi obiettivi programmatici inseriti, nel frattempo, nell’agenda UE.
Tra questi vanno ricordate le svolte sia di Lisbona che di Goteborg che hanno introdotto diverse variazioni programmatiche negli obiettivi del progetto europeo".
Ora non ci resta che attendere di parlare con la vice presidente Angelilli -concludono Bartolomei, Rinaldi e Zanetti- che, come promesso durante l’incontro preparatorio avvenuto nella sede di Federlazio provinciale nelle settimane scorse, farà da tramite affinché la nostra Associazione e chi sul territorio reatino opera e investe, possa finalmente avere un canale il più diretto possibile con la UE. Un punto di riferimento su cui contare per far crescere tutte le imprese del reatino, per uscire dalla crisi e ripartire con un nuovo progetto di sviluppo".