A settanta anni dal primo voto alle donne, il Coordinamento provinciale delle donne del PD di Rieti esorta Amministratrici ed Amministratori a dedicare un Consiglio comunale a tale ricorrenza e propone venga votata una mozione con la quale si sollecitino iniziative a riguardo.
Il 2 giugno di settanta anni fa per la prima volta le donne del nostro paese votarono alle elezioni politiche esercitando il diritto, sia di votare che di essere votate; un passaggio di straordinaria importanza che segna l’affermazione di un nuovo protagonismo femminile nella società italiana. Il voto alle donne compie dunque settanta anni e con esso la nostra Costituente.
Per commemorare questo evento così importante vogliamo iniziare con il ricordare le 21 donne elette nell’Assemblea Costituente; esse ebbero un ruolo importante nell’elaborazione della Carta fondamentale della Repubblica, posero forte impegno e grande attenzione a che in essa venissero con forza affermati i diritti appena conquistati, ne venissero rivendicati di nuovi e fossero enunciati principi che contenessero il seme di futuri strumenti legislativi atti a difendere le donne e promuoverne l’emancipazione; dunque anche il linguaggio usato nella formulazione degli articoli fu oggetto di particolare attenzione affinchè non ci fossero “trappole” per le donne e fosse possibile formulare future buone leggi.
Una delle 21 Madri costituenti è stata la reatina ELETTRA POLLASTRINI; fu attiva politicamente nel nostro territorio dal 1941, lavorò a contatto con le persone interessandosi dei loro problemi quotidiani e pose attenzione alle problematiche dei Comuni della Provincia di Rieti. Nel 1948 fu eletta per due legislature Deputata del PCI alla Camera dove nel 1953 insieme al Sindaco Matteucci avanzò la proposta di legge affinchè lo Stato si facesse carico delle spese per la costruzione e l’arredamento del nuovo Palazzo di Giustizia di Rieti; pose all’attenzione della Camera la necessità di intervenire a favore delle popolazioni della Provincia di Rieti danneggiate dalle pesanti alluvioni del 1952, con la richiesta di attuazione di opere idrauliche, forestali e montane utili ad evitare altre calamità; chiese anche l’aiuto e l’intervento delle Autorità per risollevare l’economia agraria che aveva anch’essa subito un grave danno; presentò richiesta per l’estensione dei benefici della legge del 1950 ”Istituzione della Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno) al territorio di Rieti e lo stanziamento di 2 miliardi di lire per l’esecuzione di opere stradali; nel 1957 fece richiesta di 150 milioni di lire per la sistemazione e l’ampliamento della Scuola Nazionale Sottoufficiali e Guardie del Corpo Forestale dello Stato. Nel 1958 si trasferì in Ungheria e lavorò per Radio Budapest per 5 anni. Ritornata in Italia si stabilì a Rieti e qui si spense nel 1990 . Riposa nel Cimitero della nostra città.
A lei in particolare vorremmo fosse dedicata una Via, una Piazza, una scuola perché le future generazioni possano ricordare, magari chiedendo, il prezioso contributo dato da lei, insieme alle altre 20 donne, a che la nostra Costituzione sia quello straordinario strumento di democrazia che sappiamo essere.