RITEL, RICCI: COSA AUSPICARE DALL’ASSEMBLEA DEI SOCI IN PROGRAMMA DOMANI?

Ritel, azienda di Rieti

“Innanzitutto – esordisce il segretario della Fim Cisl Giuseppe Ricci- che non finisca tutto con un nulla di fatto, come del resto accaduto sino ad oggi.

Perché, se così fosse, si definirebbe il fallimento della politica tutta (inutile elencare i soggetti coinvolti, li conosciamo fin troppo bene). Del suo ruolo e dell’azione  profusa in questi anni.

Motivo? Ovvio è pensare che se ci troviamo in queste condizioni quest’ultima non è stata in grado di trovare un’alternativa industriale valida in grado di far ripartire lo stabilimento reatino, realtà importante per l’economia locale.

Ma ci sono altre responsabilità. Altri impegni precisi sanciti all’atto della sottoscrizione del Protocollo Ritel datato giugno 2006 –precisa Ricci- che potrebbero rivelarsi vani.
Per questo, la Fim avverte i soci che, nel ponderare le decisioni da adottare, valutino attentamente i rischi a cui sono esposti.
Qualora tali decisioni rechino danni ai lavoratori Ritel, la Fim è pronta a contrastarne l’adozione con tutta la forza sindacale di cui dispone.

La vogliamo chiamare azione di lotta?
Possiamo chiamarlo anche ultimatum –continua il segretario Fim Cisl. Poiché se le decisioni che verranno adottate risulteranno lesive per i lavoratori, la Fim annuncia sin d’ora il ricorso al Tribunale affinché i firmatari del Protocollo rispondano, anche in sede giudiziaria, delle decisioni prese.
Vale a dire, del mancato rispetto degli impegni sottoscritti in barba alla fiducia riposta negli stessi dalle decine di lavoratori coinvolti nella vertenza.

Infine ci permettiamo di suggerire a quanti hanno agevolato l’arrivo della società Arcobaleno a Rieti, oggi protagonista di interventi tesi a far precipitare la situazione in cui si trova Ritel, di intervenire con tempestività ed efficacia su di essa per bloccare ogni ulteriore azione tesa a danneggiare quel poco di buono che si è riusciti ad ottenere”.