Un maggio così freddo è nella tradizione. I "Santi di Ghiaccio"

Un maggio così freddo, piovoso e nevoso, sorprende tutti, ma in realtà non è poi così lontano dalla tradizione, anzi, ne fa proprio parte.
Basta citare i “Santi di Ghiaccio”, un’espressione che ha come sinonimo anche “Santi dell’ultimo ghiaccio o santi dell’ultimo freddo” e con al quale ci si riferisce nella tradizione popolare ad un’anomalia del clima, in particolare ad un brusco abbassamento delle temperature.
Tale improvviso cambiamento climatico, prima dell’arrivo ufficiale della “bella stagione”, è presente in alcuni studi scientifici ma anche nelle osservazioni che facevano in tempi passati i contadini secondo i quali questo freddo intenso ed anomalo si verifica nell’Europa Centro-Settentrionale annualmente in corrispondenza della sesta settimana dall’equinozio di primavera.
Più precisamente il freddo a metà maggio, quando tutti si aspetterebbero invece caldo e prima afa, è posizionato nei giorni del 12, 13 e 14 maggio, giorni dedicati rispettivamente a San Pancrazio, San Servazio e San Bonifacio di Tarso, i cosiddetti Santi di Ghiaccio.
Le date possono oscillare di qualche giorno, e questo spiegherebbe gli 8°C a Rieti e la neve sul monte Terminillo il 17 maggio.
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