PIANO SANITARIO, IL GRUPPO PDL VOTA ODG DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Ospedale De Lellis di Rieti

“Con senso di responsabilità unanime, ma soprattutto attraverso la decisione politicamente ‘coraggiosa’ del consigliere provinciale del Pdl, Felice Costini e dei consiglieri del Popolo della libertà presenti a Magliano, si è arrivati all’approvazione di un documento condiviso relativamente al Piano sanitario regionale.
È quindi prevalsa l’appartenenza al territorio rispetto a quella partitica”.
Così Matteo Simeoni, responsabile provinciale del Dipartimento per le Politiche dello sviluppo del Popolo della libertà.

“Consapevoli che la presidente Polverini era ed è vincolata a una decisione non più rimandabile sul riordino della rete ospedaliera regionale – continua – e che a differenza della consiliatura precedente non ha avuto la possibilità di un confronto più ampio a causa della ristrettezza dei tempi per la predisposizione del Piano, nel consiglio di ieri si è data una riposta politica e istituzionale alle richieste e alle proposte provenienti da diversi soggetti del territorio, in primis da alcuni sindacati”.

“Nel corso della seduta – aggiunge Simeoni – sono emerse le contrarietà al Piano, redatto in un lasso di tempo contingentato che non ha permesso un dialogo serrato. Da adesso però, è indispensabile una nuova fase, che andrà da oggi fino al 15 ottobre, data prevista per la Conferenza provinciale dei sindaci, in cui avviare concretamente un tavolo di trattative con la Regione Lazio, in attesa a sua volta di ricevere il 13 ottobre l’approvazione del Piano da parte del governo con la relativa emissione delle risorse economiche.
Sarebbe quindi auspicabile, visto tale calendario e consapevoli del poco tempo a disposizione, che si arrivi a breve alla nomina dei vertici dell’Asl reatina, in quanto è affidata anche agli atti aziendali l’applicazione ottimale del Piano sanitario sul territorio”.

“In questo modo – conclude – si arriverebbe a una sinergia tra le competenze regionali, ovvero Rsa e Riah, e quelle aziendali-provinciali, come l’assistenza domiciliare, gli accordi con i medici di base e le liste di attesa. Si costituirebbe così una ‘filiera’ della salute per rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei territori”.