Senza mezzi termini l’allarme lanciato dai Gruppi di Ricerca Ecologica e da European Consumers, dopo aver effettuato un sopralluogo diretto: “a seguito di segnalazioni di alcuni cittadini, ci siamo recati con i nostri geologi sull’argine pensile del Velino, nei pressi della Località Caporio in territorio del Comune di Cittaducale – ha affermato Marco Tiberti, Responsabile Agromafie G.R.E. Lazio e Responsabile Dipartimenti Acque e Alimentazione in European Consumers – lo spettacolo che ci si è prospettato è stato a dir poco inquietante: due o più sifonamenti, che da un primo approssimativo rilevamento investono un’area di attenzione di circa 20 mq e che interessano tanto la parte sommitale che il piede dell’argine”.
La rottura dell’argine pensile sarebbe un’eventualità tutt’altro che remota, secondo le associazioni ed i loro consulenti, soprattutto in occasione di eventi meteorologici intensi come il Ciclone Medusa che sta sconquassando l’Italia e soprattutto le aree appenniniche, al punto che il Dipartimento di Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che prevede dalle prime ore di oggi, domenica 24 aprile 2016 e per le successive 24 – 36 ore: sul Lazio si prevedono precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, specie sui settori settentrionali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, forti raffiche di vento e locali grandinate.
“In caso di tempo di ritorno con portata di piena, o anche a seguito di un semplice evento meteorico come quelli in corso in queste ore – continua Tiberti – l’argine sifonato in più punti potrebbe cedere e il fiume esondare nella Piana di San Vittorino dove insistono terreni coltivati e abitazioni, potenzialmente potendo arrivare fino alla Strada Statale della Via Salaria. Addirittura nel corso del sopralluogo non abbiamo ritenuto ci fossero le condizioni di sicurezza necessarie a proseguire sull’argine, tra l’altro frequentemente percorso da podisti e famiglie che potrebbero non scorgere le voragini createsi, nascoste dal manto erboso, e cadervi rovinosamente dentro. Una situazione di pericolo imminente, al punto che abbiamo prontamente allertato gli avventori presenti in zona”.
“Da quando gli argini del Velino sono stati costruiti, il fiume ha depositato sedimenti nel suo letto, anno dopo anno, alzando l’alveo. Ora è pensile – ha affermato Carlo De Falco, Presidente dei G.R.E. Lazio – il fiume scorre almeno due metri al di sopra del piano campagna. Ciò significa che anche in periodi di magra vi è un costante carico idraulico da il fiume e la piana circostante. La pressione dell’acqua sta evidentemente facendo passare acqua attraverso gli argini di terra e questo comporta l’erosione della terra costituente l’argine. Questa erosione non è visibile in superficie e quando si palesa, con piccoli cedimenti o buche nel terreno, ciò significa che sotto la superficie le voragini sono molto più grandi. Ce ne possono essere anche in altri punti, dove in superficie non si vede nulla. A questo punto in qualunque momento l’argine potrebbe cedere e l’acqua del fiume riversarsi sui campi senza possibilità di trattenerla.”
“Abbiamo immediatamente segnalato il rischio al Corpo Forestale dello Stato nonché le coordinate del sito (42°22.319 N, 12°58.558 E) – conclude Tiberti – ma è indispensabile che sia il Prefetto che la Regione Lazio dispongano un intervento con immediata urgenza”.