Gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Contigliano nello svolgimento del servizio teso a prevenire e reprimere i reati ambientali con particolare riferimento ai controlli in corso sulle utilizzazioni boschive, hanno accertato che in località “Fosso Raigato” nel Comune di Greccio era in corso il taglio di un bosco di proprietà Comunale caratterizzato principalmente da piante di Faggio (Fagus silvatica) e Carpino Carpinus betulus). Come di rito gli agenti hanno proceduto a verificare la legittimità dei lavori sia sul posto, attraverso l’uso della strumentazione GPS e del S.I.M. (Sistema Informativo della Montagna), ma anche incrociando i dati con quelli in possesso dell’Ufficio Tecnico del Comune di Greccio.
Dalle indagini svolte è emerso che il titolare della ditta boschiva impegnata nel taglio degli alberi oggetto del controllo, già noto ai Forestali per fatti analoghi, non possedeva nessun titolo autorizzativo e che la superficie utilizzata ammontava a circa 1.500 metri quadrati.
Sul posto erano presenti piante di faggio e carpino abbattute e depezzate. Trattandosi quindi di un’attività di utilizzazione boschiva condotta abusivamente e che le caratteristiche del bosco erano riconducibile ad una “fustaia”, per la quale sono previste norme differenti per l’eventuale taglio, gli Agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno proceduto al sequestro di tutta la superficie oggetto del fraudolento taglio e delle piante abbattute e depezzate e apponendo i previsti sigilli.
Ipotizzando il reato di furto il titolare della ditta boschiva, originario della provincia di L’Aquila, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Rieti ed ora rischia pene che prevedono la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 154 euro a 516 euro. Parallelamente in applicazione delle norme Regionali che regolamentano la materia gli Agenti del Corpo Forestale hanno provveduto a contestare una sanzione amministrativa di oltre 2.000 euro.
L’attività di controllo sulle utilizzazioni boschive verrà intensificato in questi giorni, anche in considerazione della recente proroga concessa dalla Regione Lazio, che però interessa solo alcuni Comuni della provincia e limitatamente alle quote superiori ai mille metri sul livello del mare.