PD: SUL PIANO SANITARIO REGIONALE UN RUMOROSO SILENZIO DEL PDL REATINO

Ospedale San Camillo De Lellis di Rieti

Il piano sanitario regionale, varato dalla Presidente Polverini, di fatto cancella i nostri ospedali di Magliano Sabina e di Amatrice.
Dopo il pedaggio sul GRA, continua la politica del centrodestra che impone ai territori e alle categorie sociali più deboli di pagare il risanamento dei conti.

2.865 posti letto tagliati: quasi 800 per i malati acuti, più di 1500 nella riabilitazione, altri centinaia per la lungodegenza in tutto il Lazio.

E colpisce come il presidente Polverini tenti di trarre in inganno i cittadini parlando di “riconversione degli ospedali in strutture di tipo assistenziale”, quando appare evidente che intere aree della regione, soprattutto nella Provincia di Rieti, rimarranno del tutto prive di pronto soccorso.
Ma è l’intero piano sanitario a basarsi su un’iniquità di fondo, laddove si prevede un risanamento del debito della sanità laziale con pesanti tagli alle strutture pubbliche, e generosi regali alla sanità privata, pagati con i soldi dei contribuenti.

C’è anche chi, infatti, da questa operazione finirà per guadagnarci. Dal Campus Biomedico di Trigoria, fiore all’occhiello dell’Opus Dei, autorizzato ad aprire il Pronto Soccorso e che potrà aumentare di 22 posti letto, al Policlinico Casilino, che vedrà incrementare le degenze di 80 posti. Struttura, questa, privata ma con personale  pubblico, quindi pagato direttamente dalla Regione, e di proprietà, guarda caso, del Senatore del PDL Giuseppe Ciarrapico.

In questo quadro lascia allibiti l’incredibile esultanza del Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che si contenta di un presidio con 8 posti letto senza i reparti di pronto soccorso e chirurgia, un taglio che trasforma il Grifoni in una struttura con scarsissime capacità assistenziali e sostanzialmente inutile.

E stupisce il rumoroso silenzio del PDL reatino, in primis dei suoi rappresentati in consiglio regionale, Cicchetti e Nobili, che al riguardo non dicono una parola, salvo, ovviamente, scaricare le colpe sul capro espiatorio preferito dal centrodestra tutto, il solito "governo precedente", e nascondere la verità parlando di allarmismi, invece di rispondere nel merito del questione, come invece i cittadini di Rieti, che loro sono lì a rappresentare, meriterebbero.