Esternalizzazione teatro, contraria la quasi totalità delle compagnie teatrali reatine

Nel novembre del 2015 presso la Biblioteca Comunale di Rieti si sono svolti, convocati dal Comune di Rieti/Assessorato della Cultura, gli Stati Generali della Cultura, a cui hanno partecipato le compagnie teatrali e varie associazioni che operano nel nostro territorio in campo culturale e artistico. I lavori sono stati coordinati da membri dell’ A.T.C.L. . Negli incontri di quei giorni si è cercato di individuare le criticità e i punti di forza della situazione culturale a Rieti. Tra le altre problematiche espresse, è stata segnalata, da parte delle compagnie reatine, l’esigenza di luoghi che potessero affiancare il nostro teatro comunale per l’incontro, lo scambio, la progettazione e lo svolgimento di azioni drammatiche. Sottolineiamo: affiancare, non sostituire.
Tra sabato 2 aprile 2016 (presso la Biblioteca Comunale) e lunedì 4 aprile 2016 (presso il Teatro Comunale) le compagnie teatrali sono state invitate dall’assessore Anna Maria Massimi ed è stata loro dichiarata l’intensione di esternalizzare la gestione del teatro della nostra città, come se quest’operazione fosse stata quasi anelata dai partecipanti ai tavoli degli Stati Generali prima citati (tavoli coordinati, come dicevamo prima, da membri dell’A.T.C.L. , in qualità di soggetti super partes).
Le compagnie teatrali reatine hanno, per la loro quasi totalità, dichiarato di non gradire, anzi di avversare (per quanto in loro competenza) questa esternalizzazione che priva la nostra comunità (anche se solo temporaneamente) della gestione di un luogo simbolo della città, che appartiene da sempre ad ogni reatino. Nonostante ciò, nel Consiglio Comunale del 13 aprile è stata presentata la proposta di esternalizzazione (o, diciamo pure, concessione di servizi) con la premessa che c’era un consenso da parte delle compagnie reatine, tutte coinvolte, partecipanti e protagoniste di questa “storica svolta”.
Pare che questa delibera di indirizzo sia stata approvata dal Consiglio Comunale. Forse ci sarà un bando. Forse il nostro teatro sarà gestito per alcuni anni da qualche soggetto che dimostrerà di avere le prerogative e i requisiti per vincere il bando. Se le cose devono andare così e non si può evitare queste espoliazione e sottrazione ai reatini di un bene comune, che avvenga pure! Ma non si cerchi il plauso o il dichiarato assenso di chi ha inequivocabilmente dichiarato la propria avversità e ostilità a tale progetto.
Il C.A.S.T.