Abbiamo già recentemente espresso le nostre valutazioni e lanciato gridi (inascoltati di allarme) per ciò che si prefigurava in negativo per la provincia di Rieti in termini di rete ospedaliera.
Alla chiusura annunciata dell’Ospedale di Amatrice, confermata, si aggiunge quanto avevamo già previsto circa la sorte del nosocomio di Magliano Sabina.
Parliamo di chiusura dell’Ospedale di Amatrice e di Magliano perché, per quanto ci riguarda, l’operazione di marketing istituzionale per cui si cambia nome in “Ospedali di territorio” nasconde neanche troppo velatamente il taglio di prestazioni ospedaliere in nome di una “riconversione”, il primo in “ospedale distrettuale di secondo livello di tipo C”, il secondo in “ospedale distrettuale di tipo A”.
Di fatto i due presidi opereranno non più in sostanza come strutture ospedaliere, con qualche differenza, ma come una sorta di presidi territoriali di prossimità”, perdendo la caratteristica di cura delle acuzie tipica di una struttura ospedaliera (interventi chirurgici compresi) per involgersi in sedi di assistenza infermieristica collegata alla attività dei medici di famiglia.
Questo nel territorio provinciale più vasto ed impervio della Regione Lazio.
In più il taglio dei posti letto all’PG De Lellis, (purtroppo anche questo previsto e denunciato dalla sola CGIL) nello specifico il taglio di :
– 12 P.L. Chirurgia Generale;
– 2 P.L. oculistica;
– 10 P.L. ortopedia e Traumatologia;
– 4 P.L. malattie infettive;
– 18 P.L. medicina generale;
– 5 P.L. Cardiologia;
– 1 P.L. neonatalogia;
– 4 pediatria.
contribuisce a dare un colpo durissimo all’offerta sanitaria nel nostro territorio.
Questo nel nome del raggiungimento della famosa percentuale dei 3,3 per mille posti letto per acuti per abitante che hanno ispirato la dannosissima farsa delle Macroaree, per cui a subire il taglio dei posti letto saranno anche le province come la nostra attualmente al di sotto di tale percentuale per permettere operazioni “meno traumatiche” al territorio di Roma (che a tale percentuale è ben al di sopra).
Dispiace che gli appelli alle forze politiche di unirsi in una vertenza territoriale in maniera unitaria siano caduti nel vuoto, tra egoismi localistici e attenzioni forse più concentrate, ed anche oggetto di interventi sindacali, sulla nomina di un assessore reatino in regione (anche quella fortemente a rischio).
Riteniamo che almeno questa volta la risposta della Politica e delle forze sociali debba essere alta e forte. Per questo chiediamo con forza che venga convocata immediatamente l’assemblea dei Sindaci e che venga convocato un consiglio provinciale straordinario allargato alle rappresentanze dei territorio (sindaci ) ed alle forze sociali per cercare con tutte le forze di contrastare un disegno scellerato che impone al nostro territorio ancora una volta la parte di agnello sacrificale in nome di interessi e dinamiche tutte romane. Per arrivare alla proclamazione di una iniziativa di lotta che coinvolga e veda partecipare tutto il territorio in tutte le sue articolazioni istituzionali, economiche e sociali.