“Noi della Fim, come in passato abbiamo fatto unitariamente, continuiamo a ricercare soluzioni che possano aiutare i lavoratori a salvaguardare i posti di lavoro –precisa il segretario della Fim Cisl Giuseppe Ricci. Poiché senza lavoro non c’è nessun diritto.
Per questo rimaniamo sconcertati nell’apprendere che la Fiom, inequivocabili le ultime dichiarazione del suo esponente più autorevole, si professi contraria alle deroghe “perché riducono i diritti e annientano il contratto nazionale”.
In questo territorio e non sulla Luna -ricorda Ricci- ci sono aziende che hanno applicato e alcune applicano tuttora, orari di lavoro che non rientrano in quelli del CCNL.
E’ notorio che le deroghe di cui parliamo sono state firmate anche dalla Fiom quando era ancora un sindacato responsabile che aveva come obiettivo ultimo la salvaguardia dell’occupazione nel territorio attraverso il mantenimento della competitività delle Aziende.
Impossibile non ricordarlo -continua Ricci. Come è impossibile non ricordare che insieme abbiamo firmato, sempre in provincia di Rieti, accordi che ai nuovi assunti non riconoscevano la contrattazione di secondo livello, contemplata viceversa nei lavoratori più anziani. A distanza di anni quella scelta difficile è stata premiata perché in quelle aziende la competitività è ancora alta. I nomi, la Fiom, dovrebbe averli bene impressi nella mente. Se così non dovesse essere la Fim è pronta ad intervenire con un promemoria dettagliato….
E ancora, quanto la Fiom firmò tali accordi non parlò di riduzione dei diritti dei lavoratori. E neanche di annientamento del contratto nazionale. Ma allora perché oggi la stessa cavalca tale battaglia?
Da qualche tempo la Fiom sembra votata al martirio sindacale e a fare la parte della vittima persino dentro CGIL, dove si è costituita come minoranza interna! E che dire dell’incoerenza profusa dalla Fiom sull’argomento? Facciamo qualche esempio. Il 20 gennaio 2008 la Fiom firmò il rinnovo del CCNL che conteneva quelle parti normative che nel 2003 la stessa aveva rigettato poiché riducevano i diritti dei lavoratori.
Ma come –si domanda Ricci- nel 2003 riducevano i diritti dei lavoratori mentre nel 2008 si potevano firmare senza colpo ferire? Vogliamo inoltre parlare di tutte le ore di sciopero che nel 2001 e nel 2003 la Fiom ha “spremuto” ai lavoratori con centinaia di euro sottratti per portare a casa quello che FIM e UILM erano riuscite a contrattare senza scioperi? Complimenti!
Le motivazioni di tutto ciò secondo la Fim -continua il segretario reatino- sono almeno due:
O si tratta di questioni politiche (gli accordi separati del 2001, 2003 e 2009 vedevano al Governo il centro destra mentre quello formulato nel 2008 il centro sinistra. Evidentemente si tratta di una coincidenza!!), oppure è solo questione di tempo, come per la parte normativa del 2003 che la Fiom firmò nel 2008 (…ma in questo caso è evidente che i lavoratori non possono oltremodo aspettare).
Se questa non è incoerenza che la Fiom spieghi di cosa si tratta”.