Intervenuta ai microfoni di Radiomondo sabato 26 marzo, all’interno della trasmissione “Sabato Italiano”, l’assessore Anna maria Massimi sulla questione esternalizzazione del Teatro Flavio Vespasiano non le ha mandate a dire.
“Vorrei precisare – ha dichiarato la Massimi – a chi ha scritto che io avrei fatto un passo indietro, e mi riferisco a un quindicinale locale di Rieti, io non ho fatto un passo indietro. Probabilmente bisogna forse che io mi esprima diversamente, ma che anche gli altri sappiano ascoltare quello che dico. Diciamo non mi sono spiegata, forse. Non si tratta di fare un passo indietro tra l’esternalizzazione e la concessione di servizi. Io ho sempre parlato di concessione di servizi, il che significa che in risposta a quello che tra l’altro è emerso agli Stati Generali della Cultura da parte di tutti coloro che hanno partecipato è nato tra i vari coordinatori che hanno lavorato nei vari tavoli l’idea di mettere in piedi un progetto che è quello di offrire ai vari Gruppi non soltanto un luogo in cui incontrarsi e progettare, che potrebbe essere lo stesso Teatro, ma che saranno anche altri spazi nella città. Quindi non c’è soltanto questa necessità, ma c’è anche la voglia di mettersi in gioco. Benissimo, noi abbiamo pensato ad un sistema che vedrà protagonisti i gruppi musicali, vernacolari, dove nessuno sarà escluso”.
“Ci sarà inclusione e rilancio del Teatro – ha proseguito l’assessore Massimi – per fare questo abbiamo bisogno di risorse, di soggetti che nel mondo della cultura sappiano muoversi, che abbiano collegamenti anche oltre le montagne di Rieti. Abbiamo pensato ad un progetto molto vasto ed impegnativo che potrà rivitalizzare veramente la città. Il Teatro e la concessione è soltato un aspetto di tutto questo progetto. E’ la città che diventa un teatro”.
“Ci sono timori da parte dei gruppi vernacolari di vedersi aumentate le tariffe per poter andare in teatro o la paura di non poter più rappresentare in teatro le loro opere. Questo lo metteremo nell’atto di indirizzo e nella convenzione. Il 29 marzo ci sarà il passaggio in Giunta, il 30 ci sarà il passaggio in Commissione e il 2 aprile faremo l’Assemblea plenaria degli Stati Generali della Cultura, quindi ci rincontreremo tutti quanti ed illustreremo il progetto al quale abbiamo pensato, un progetto coinvolgente al quale hanno già partecipato un gruppo di cittadini, cioè i coordinatori dei tavoli qui di Rieti. Poi abbiamo la sindrome dello straniero, come se qualcuno che viene da fuori ci rubasse chissà che cosa. La paura del confronto, io credo, ha sempre bloccato questa città e ha fatto perdere tanti treni. Tignosa come sono vado avanti – ha continuato la Massimi – anche perchè non ho paura di maggiore o minore consenso, sono libera da questo. Mi potranno anche criticare e dire hai sbagliato, hai fatto una grande stupidaggine, però bisogna anche precisare che la stupidaggine l’avremo fatta tutti insieme perchè il 2 io chiederò il coinvolgimento, la partecipazione e il protagonismo di tutti. Dobbiamo metterci tutti quanti la faccia e la voglia”.
“Un fatto è certo – ha continuato l’assessore – il certificato definitivo dei Vigili del Fuoco il Teatro non lo ha mai avuto. Quando sono stati fatti i lavori di ristrutturazione ci si è fermati perchè c’era l’urgenza di inaugurare il Teatro, ma non si può rimanere fermi, anche perchè il certificato dei Vigili del Fuoco definitivo è fondamentale per la sicurezza di tutti e anche per una responsabilità morale di chi gestisce la città. Questo fatto è sempre stato saputo. La Nobili in Commissione, perchè ne ho parlato anche lì, mi ha detto: – tu ti stai a preoccupare anche del contenitore? Io mi sono preoccupata del contenuto. Ho risposto: Io di tutte e due!
Questa cosa si risolverà a brevissimo anche perchè non possiamo andare avanti con le proroghe. A questo punto siamo veramente nell’occhio del ciclone. Dovevamo acquisire l’ultima documentazione relativa all’installazione di un altoparlante e che è arrivato solo giovedi pomeriggio. Tra pochi giorni sarà presentata la scia luminosa. A quel punto i Vigili del Fuoco avranno 40 giorni di tempo per esaminare tutta la documentazione. In quel periodo l’attività può continuare tranquillamente”.
“A settembre molto probabilmente tornerà il Reate Festival come è stato per l’anno precedente. Rimane pechè nella convenzione che predisporremo lasceremo al Comune 40 giornate di autoconsumo, quindi il Teatro sarà a disposizione dell’Ente Locale per tutte quelle iniziative che lo stesso Ente ritiene proprie e da inserire in quei giorni. Poi si dovrà incominciare a programmare insieme con il Soggetto” – ha concluso al Massimi.