La Direzione Generale della ASL interviene sulle accuse avanzate dalla CISL nei confronti dell’Amministrazione e sulla successiva presa di posizione delle altre sigle sindacali apparse in questi giorni sulla stampa-
“Le accuse della CISL riguardano un presunto comportamento antisindacale ma nel merito tornano a sollevare questioni vecchie, su cui sono state già fornite ampie spiegazioni anche a mezzo stampa e che comunque poco hanno a che vedere con le relazioni sindacali. Crediamo comunque che le perplessità sollevate all’interno del mondo sindacale, per voce delle altre sigle, sia la miglior risposta possibile.
Tuttavia quest’ennesima polemica fornisce lo spunto per formulare alcune riflessioni sul particolare momento che sta vivendo la sanità laziale e reatina in particolare.
Le previsioni contenute nella legge di stabilità per il 2016 rafforzano ulteriormente, se anche ce ne fosse bisogno, la necessità di garantire la sostenibilità del SSN. Molte le novità introdotte tra cui la norma che prevede l’inserimento in Piano di Rientro degli ospedali italiani con una differenza tra costi e ricavi negativa per importi uguali o superiori al 10%.
Basterebbe questa sola norma per comprendere quanto sia preoccupante il futuro per la nostra azienda: le prime valutazioni evidenziano infatti un saldo economico pesantemente negativo per l’Ospedale di Rieti. Ci aspetteremmo che tutte le forze interessate a garantire un futuro per la sanità reatina fossero impegnate in una ineludibile opera di riorganizzazione interna, al fine di garantire maggior appropriatezza e qualità delle cure in un’ottica di sostenibilità economica del sistema sanitario locale.
La rete provinciale dei servizi DEVE trovare la strada, possibile, dell’appropriatezza, dell’efficienza e quindi della sostenibilità.
Purtroppo la portata dei cambiamenti è tale da potersi realizzare solo rompendo gli attuali, atavici equilibri, dove, ahinoi, in molti hanno consolidato rendite di posizione e privilegi che ora non sono più difendibili.
Da cui i mal di pancia, il tentativo di difendere le mura, i letti, gli operatori come se fossero proprietà privata. Basta steccati e perimetri, le risorse e le professionalità a disposizione dell’azienda devono poter essere utilizzate in modo efficiente e flessibile, al fine di consentire quelle trasformazioni nel modo di fare sanità a cui siamo tenuti .Questo contrasta con le divisioni, con il continuare a distinguere “il mio dal tuo”.
Il ruolo del sindacato è fondamentale in un simile contesto purché riesca ad essere motore proattivo del cambiamento, uscendo da una logica di difesa di piccoli ed egoistici interessi spacciata per difesa dei diritti di un paziente a cui, in verità, non offriamo l’assistenza che dovremmo.
Parallelamente siamo fortemente impegnati per ridare credibilità ad un sistema amministrativo che, recentemente, ha messo in luce comportamenti gravemente lesivi di ogni principio di trasparenza e correttezza nella gestione della cosa pubblica.
Chi capisce che e’ un momento irripetibile da cogliere al volo fornirà un contributo positivo e costruttivo di proposte, chi no, mettendosi di traverso ad ogni iniziativa e cambiamento senza proporre soluzioni alternative, si assumerà la responsabilità di tutte le conseguenze. Di certo questa amministrazione non si lascerà intimidire. Abbiamo un lavoro troppo importante da svolgere, al servizio della comunità e per la comunità. Non si può tollerare oltre con i personalismi e le rivendicazioni.
La Direzione Generale