La determinazione e la passione con cui Felice Costini è intervenuto a proposito delle prime nomine effettuate dalla Presidente Polverini aiutano a superare la nausea che sprigiona ogni giorno la “politica” e meritano sicuramente una riflessione.
Caro Costini, non mi pare ragionevole affrontare un aspetto dell’attività politica sovrapponendo due realtà, quella dei Partiti e quella delle Istituzioni (in questo caso le Amministrazioni) come se avessero finalità, obiettivi, modalità operative e destinatari comuni; i Partiti si autogovernano e hanno come referenti privilegiati i loro iscritti, le Amministrazioni sono eterodirette con leggi e soprattutto hanno come referenti tutti i Cittadini, in più va detto che la “ragione sociale” dei Partiti è quella di contribuire alla crescita della società attraverso le Istituzioni e non il contrario.
Se vigessero per i Partiti, così come sono oggi, le stesse leggi dell’economia essi sarebbero già stati, in larga parte, dichiarati insolventi; le loro azioni non sono più commerciali, il loro capitale è spesso fittizio, come è avvenuto recentemente per le grandi Banche. Alla luce di queste considerazioni a me pare francamente inadeguato discutere con parametri impropri per le rappresentanze amministrative: che criterio può essere quello di “donna di An” del tutto simile a quello di “uomo socio Aci”? Da questo assunto scaturiscono alcune riflessioni:
– per ciò che riguarda i Partiti non mi permetto di dare giudizi sul Pdl di per sé, faccio solo la constatazione di quanto sia deleteria la palese e perdurante doppiezza con cui essi affrontano il loro compito di rappresentanza delle istanze dei cittadini, rese subalterne alle loro “nobili” esigenze di gruppo, di corrente, di fazione e perfino personali
– per quanto riguarda lo specifico problema della scelta degli Amministratori sarebbe un buon inizio se la Presidente Polverini, ripassando il suo Programma elettorale, specificatamente quello che riguarda Rieti e la sua Provincia, rovesciasse lo schema: anziché chiedere una “donna di An” dicesse:
siccome in questi cinque anni dovremo realizzare finalmente il raccordo a 4 corsie della strada Salaria da S. Giovanni Reatino a Passo Corese, completare l’ammodernamento della Salaria da Rieti a Grotti, realizzare il raccordo esterno al capoluogo da Villa Reatina al Macelletto e dovremo contribuire a che trovi rapidamente soluzione sia la bonifica sia la riqualificazione delle aree ex industriali di Rieti…vi propongo di “indennizzare” la rinuncia dell’Assessore con i milioni di euro necessari a realizzare nei cinque anni tutte le opere; a che cosa deve servire un Assessore se non a questo?