AL REATE FESTIVAL LA DANZA ESORDISCE CON "BENTORNATI ITALIANI"

Reate Festival 2010, Raffaele Paganini

Sarà un omaggio all’italianità il primo dei due spettacoli della Sezione Danza del Reate Festival 2010. Un titolo patriottico, quello scelto per la serata-evento ideata da Raffaele Paganini in collaborazione con Monica Ratti e Valentina Marini: “Bentornati Italiani”.

Ad esibirsi, questa sera alle ore 21 in piazza Cesare Battisti, saranno alcune tra le eccellenze del mondo della danza italiana, che lavorano nei più importanti complessi di ballo internazionali: Alen Bottaini (Bayerische Staatsballet, Monaco di Baviera), Alessia Gelmetti (Arena di Verona), Letizia Giuliani (Maggio Musicale Fiorentino), Francesco Nappa (Artista freelance), Stefano Palmigiano (Hamburg Ballet), Alessandro Riga (Maggio Musicale Fiorentino), Valentina Scaglia (Nederlands Dans Theater), Ambra Vallo (Birmingham Royal Ballet), Francesco Vecchione (Compania Nacional De Danza).
Ospiti internazionali saranno: Lisa Maree Cullum (Bayerische Staatsballet, Monaco di Baviera), Javier Monzon Garcia (Compania Nacional de Danza), Tyrone Singleton (Birmingham Royal Ballet), Lukas Timulak (Nederlands Dans Theater).

Questo il programma: “Castrati”, coreografia Nacho Duato, musica Vivaldi; “Les Bourgeois”, coreografia Ben Van Cauwenbergh, musica Brel; “Noi, l’altra parte di me”, coreografia e musica Francesco Nappa; “Le corsaire”, coreografia Petipa, musica Pugni-Drigo; “Donne”, coreografia Iancu, musica Sostakovic; “The Two Pigeons”, coreografia Asthon, musica Messager; “Drowning by numbers”, coreografia Levaggi, musica Nyman; “Us vs”, coreografia Doda, musica Martin; “Shortcut”, coreografia Nappa-Timulak, musica Reich; “Preludi”, coreografia Morricone, musica Chopin; “Aria Sustended”, coreografia De Candia, musica Bach; “La bisbetica domata”, coreografia Cranko, musica Stolze; “Oneness”, coreografia Timulak, musica Santaolalla; “Spring Waters”, coreografia Messerer, musica Rachmaninov.

A parlare di “Bentornati Italiani” il Maestro Raffaele Paganini, direttore artistico della sezione Danza e ideatore dello spettacolo.

Come nasce l’idea e il progetto della sezione Danza del Reate Festival 2010,  dedicata alle Eccellenze Italiane?
“La risposta muove da una riflessione ben precisa. Da alcuni anni la danza è l’arte che sta registrando un aumento sensibile di pubblico. L’anno scorso a Rieti in Piazza, Cesare Battisti per la serata “Ballando il Belcanto”, si sono registrate oltre 900 presenze. Un pubblico eterogeneo, composto da famiglie, giovani e turisti.
Nonostante il trend sia in crescita e il pubblico dimostri grande amore per Tersicore, questa continua ad essere la musa più bistrattata sia in termini economici che di considerazione mediatica. Il risultato è che i nostri giovani talenti sono obbligati a espatriare”.

Ben tornati Italiani, un titolo dal sapore campanilistico.
“Abbiamo idea di quanti talenti made in Italy abbiamo sparsi nelle più grandi compagnie nel mondo? Quanti giovani italiani, pur essendosi formati eccellentemente in Italia, talvolta anche in piccole scuole di provincia, dove dedizione e serietà sono state guida e stimolo per molti ragazzi, non abbiano mai avuto l’opportunità di danzare in Italia? Molti non hanno neppure una vaga idea di quali italiani in altri paesi siano acclamati come star. Sarà l’occasione per averli con noi in un Gala di Stelle di prima grandezza rigorosamente italiane. L’auspicio è che nella nostra nazione la cultura sia sempre più uno strumento di socializazione e promozione del Paese e dei nostri talenti”

L’evento vuol essere anche un omaggio all’identità.
“Sì, perché in un mondo dove tempi e distanze hanno assunto nuove dinamiche e dove l’artista, per sua vocazione, è cittadino del mondo, è importante recuperare un patrimonio culturale fatto di luoghi, storia, tradizioni, sapori, colori che hanno determinato ciò che siamo oggi”.

Uno spettacolo a cui Lei tiene in modo particolare…
“Questo è lo spettacolo per me più importante, quello che mi ha regalato più soddisfazione perché mi ha riportato indietro nel tempo, quando ero ragazzo ed anch’io facevo parte di uno degli attuali “Bentornati Italiani”. In quel lontano passato mi avrebbe fatto molto piacere se, quando mi trovavo in Inghilterra, negli Stati Uniti o in Russia, qualcuno mi avesse invitato ad una qualsiasi iniziativa pensata ad hoc per noi italiani sparsi all’estero”.

Non solo un “benvenuto” ma anche un “grazie” agli artisti italiani.
“Sarà una serata per gli italiani che si sono distinti all’estero e che rientrano nel Belpaese per un saluto ma al tempo stesso per ottenere un ringraziamento per aver portato la danza italiana all’estero. Era mio esplicito desiderio fare qualcosa per loro”.

Quale sarà il livello tecnico dello spettacolo?
“Ho chiesto ad ognuno dei ragazzi di esibirsi con i brani per loro più significativi. Dunque il livello sarà variegatissimo: spazierà dalla danza contemporanea a quella moderna, passando per quella classica, con un unico denominatore comune: il sentimento italiano”.

Come avete intercettato gli artisti di  “Bentornati Italiani”?
“I ballerini sono come tanti piccoli pianeti sparsi nel mondo ed il raccordo è sempre quello della danza. Ogni volta che ho inoltrato la richiesta mi sono sentito rispondere: sì, maestro, con molto piacere, per me è un onore!”.