Il grande senso di responsabilità politica dimostrato da Felice Costini, nel rimettere l’incarico di capogruppo del Pdl alla Provincia, dimostra che esistono esponenti il cui obiettivo politico è ancora il servizio al territorio e alla comunità.
Le nomine catapultate e imposte per i commissari dei parchi hanno il sapore della sconfitta dell’autodeterminazione di una provincia e vedono tornare in ruoli di gestione amministrativa figure che hanno ampiamente palesato la propria incapacità, mortificando il principio della meritocrazia a cui si dovrebbe guardare.
Le dichiarazioni del consigliere regionale Antonio Cicchetti hanno chiarito in maniera inequivocabile la questione dell’assessorato alla Pisana e mettono a nudo una realtà spartitoria, probabilmente sotterranea, che sta danneggiando chi ha invece realmente ottenuto il consenso elettorale e il mandato a rappresentare il territorio all’interno della Regione Lazio.
A questo punto il sospetto è che certe pratiche siano la replica di quanto avvenuto anche alle recenti consultazioni provinciali, per le quali c’è chi ancora continua a sostenere la tesi di un’errata candidatura alla presidenza, quando è sufficiente verificare i dati elettorali di alcune zone del territorio per constatare come alcuni esponenti di centrodestra si siano defilati tra un turno elettorale e l’altro in nome, probabilmente, di un tornaconto personale.
Ricordiamo, infatti, che il candidato presidente ottenne maggiori consensi rispetto alla coalizione che lo sosteneva o che avrebbe dovuto sostenerlo: al primo turno Costini ottenne 43.333 voti, mentre lo schieramento 41.817, quindi oltre 1.500 voti di scarto, superando anche Fabio Melilli che si fermò a 42.734. Cosa è accaduto quindi tra i due turni elettorali? Forse qualcuno ha cambiato amicizie politiche, visto che ormai il parametro di merito è essere “amico di”?
In questa situazione risulta davvero difficile riuscire a guardare negli occhi i tanti militanti e cittadini che ancora credono nella Politica. Ora cosa dobbiamo aspettarci dopo le nomine di personaggi estranei al nostro territorio che non si sono mai spesi per una battaglia a difesa della nostra terra? Probabilmente andranno solo a difendere la loro poltrona.
Nonostante tutto continueremo a fare della nostra militanza l’unica bandiera del nostro agire politico. Per chi considera la politica solo una pratica per l’ottenimento di un incarico, rimane tutto il nostro disprezzo, di chiunque sia amico.