Caro Angelo, caro Enrico,
le “freschissime” nomine nei parchi reatini e in particolare quelle di provenienza locale sono l’ennesimo schiaffo in faccia a chi, come il sottoscritto, ha immaginato che il Pdl potesse essere un vero partito, in cui la meritocrazia rappresentasse uno dei parametri di scelta degli uomini.
È inutile sgolarsi in giaculatorie circa la necessità di costruire una nuova classe dirigente, quando i metodi di selezione appartengono ad una mentalità da basso impero. Infatti solo in un partito gestito come un feudo medievale poteva essere nominato-premiato un personaggio come Sandro Grassi, il cui unico merito è “l’amicizia personale” con l’on. Tajani: nel tempo lo stesso ha dimostrato, nonostante gli importanti incarichi ricoperti (presidente dell’Asm, già presidente dello stesso parco), di non avere alcun consenso elettorale, come più volte è stato certificato; leggere che la sua nomina è un premio per aver appoggiato la candidatura di Nicolai alle regionali aggiunge al danno la beffa: chi ha avuto l’ardire di aiutare Antonio Cicchetti, deve essere penalizzato forse per i troppi voti riportati, chi si è speso per un candidato che nonostante il parterre de roi di personalità località e nazionali che si sono mosse, ha raccolto ben pochi consensi, viene premiato per l’impegno!
Credo che questo modo di agire sia del tutto sbagliato, portatore di ulteriori danni e soprattutto umiliante per un ambiente che, soprattutto in questa provincia ha sempre raccolto consenso e fiducia grazie alla credibilità delle persone che lo hanno rappresentato, credibilità che non può essere distrutta per premiare “gli amici di”.
Non so quale e quanta responsabilità voi abbiate in queste scelte, ma credo che oggi diventi necessario dare una scossa dal territorio per far capire ai vertici regionali che le dinamiche di una provincia sono differenti da quelle di una grande città, e nel presentare le mie dimissioni da capogruppo in Provincia, vi chiedo di fare altrettanto dai vostri ruoli, al fine di denunciare con forza l’ingiustizia di quanto sta avvenendo.
Questo insistere nel gestire il partito come una loggia massonica, il perdurare di una situazione etica e morale che nessuno vuole affrontare non aiutano certo in una fase di sbandamento a scegliere, a capire perché dovremmo continuare a investire nel Pdl invece di cercare nuove strade, in cui meritocrazia, onestà, capacità, militanza siano i valori di riferimento piuttosto che l’arroganza di un potere non sostanziato da altro che non la prepotenza.
In attesa di un vostro riscontro, vi saluto cordialmente