Un’interpellanza urgente, prot. n.45712 del 23 luglio 2010 relativa al bando di concorso per l’assunzione di 5 agenti della Polizia Municipale chiedeva spiegazioni sulla mancata affissione in città di manifesti pubblicizzanti il bando di concorso.
All’interpellanza risponde il sindaco Giuseppe Emili.
E’, opportuno, a giudizio del sottoscritto, prima ancora di manifestare gli intendimenti dell’Amministrazione Comunale circa il quesito posto, esporre alcune considerazioni che dovrebbero risultare inoppugnabili a chiunque voglia affrontare con obiettività e correttezza le problematiche evidenziate dagli interpellanti.
Cominciamo, pertanto, con l’esaminare i fatti nel loro reale procedere:
La pubblicazione del bando di concorso non soltanto è avvenuta nel più completo e rigoroso rispetto delle norme vigenti, ma ha avuto una diffusione talmente ampia e copiosa che è pervenuto e sta continuando a pervenire (per raccomandata A.R.) un numero talmente elevato di domande da costringere gli addetti alla ricezione (protocollo-URP-segreteria-ecc.) a raddoppiare i propri sforzi per fronteggiare la situazione di emergenza. Risulta inoltre che gli stessi uffici postali hanno dovuto smistare centinaia di domande indirizzate al Comune attraverso lo strumento della Racc. A.R.
Tutto ciò, credo, dimostri inoppugnabilmente quanto capillare ed efficace sia stata l’azione di informazione e comunicazione messa in atto dal Comune, così come attestano e documentano le copie degli atti allegati alla presente.
Il rilevantissimo numero di domande pervenute induce il sottoscritto ad esporre alcune facili deduzioni, delle quali, ovviamente, si fa totalmente carico:
a) – appare, evidente, ad esempio, che gli interpellanti, appartengono all’esiguo, fisiologico numero di chi non è risultato informato, forse anche perché non interessato al concorso. Ne ricavo il sospetto che i consiglieri abbiano voluto, attraverso l’interpellanza, (e la cosa sarebbe comprensibile ed umana) cercare di offrire ai cittadini una manifestazione di una loro “esistenza in vita”, per richiamare in qualche modo, l’attenzione su di una Minoranza, che è stata costretta da tempo immemore dall’elettorato reatino ad un ruolo, peraltro democraticamente rilevantissimo, di opposizione ruolo che, a lungo andare, finisce con l’essere frustrante.
b) – sarà un problema davvero serio organizzare sul piano logistico lo svolgimento delle prove concorsuali, sia per quanto riguarda l’individuazione di locali sufficientemente ampi, sia per la necessità di ricorrere a prove di preselezione onde procedere ad una prima scrematura tra un numero così elevato di candidati.
Alla faccia, direbbero i Napoletani, della scarsa e cattiva informazione!!
Mi piace infine riferire che, pur di fugare ogni dubbio, si è anche proceduto a fare una ricerca, seppur sommaria, per individuare attraverso INTERNET, quali e quanti Comuni continuino ad affidare la pubblicazione dei propri bandi allo strumento dell’affissione di manifesti. Il risultato è stato sorprendentemente del tutto negativo: neppure i Comuni “rossi” usano più tale mezzo che appare persino poco lecito, in presenza di bandi di portata comunitaria.
Debbo, però, confessare di non essermi particolarmente meravigliato di tutto ciò, dal momento che sono universalmente noti i livelli di perfezione e sofisticazione raggiunti dalle Amministrazioni rosa, rosse o scarlatte per informare, in casi analoghi, tutti, ma proprio tutti i cittadini ………….amici!!!.
In conclusione, credo che sia del tutto ovvio, dopo questa lunga tiritera (della quale mi scuso), far conoscere agli interpellanti, che non abbiamo intenzione alcuna di riaprire i termini di presentazione delle domande, avendo come sempre operato:
· in perfetta aderenza con le norme,
· in piena sintonia con la propria concezione etica,
· nella totale consapevolezza di aver agito da amministratori intellettualmente onesti
Sarebbe poco onesto da parte del sottoscritto e comunque poco corretto se non cogliessi l’occasione per manifestare il più vivo apprezzamento per la forse involontaria, ma certamente storica valenza innovatrice e riformatrice di una interpellanza indirizzata anche “al Presidente della competente Commissione Consiliare……..”.
Una volta accertata quale sia la Commissione “competente”, ci faremo carico d’informare il Parlamento Nazionale, affinché utilizzi dottrina e scienza del Consiglio Comunale di Rieti, qualora ritenga di ripristinare uno strumento, tipo Commissione Bicamerale, per la rielaborazione istituzionale e/o costituzionale del nostro ordinamento giuridico.
Se ne parla ormai da decenni, ma il processo innovativo non è mai sostanzialmente decollato. Forse per carenza di esperti. Ora li abbiamo individuati……. Con tanti auguri.