Prosegue l’operazione dei Carabinieri del Reparto Operativo tesa a stroncare sul nascere la prostituzione a Rieti, esercitata all’interno di private abitazioni.
Il 4 maggio scorso, due romeni, Claudiu Andronache domiciliato a Terni e Vasile Pintea domiciliato a Rieti, finirono in manette con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, a seguito di ordinanze di custodia cautelare in carcere.
In nottata è invece finito in manette Roberto Aleandri di 61 anni, noto commerciante reatino nonchè presidente della Rieti Calcio intorno agli anni ’90, arrestato dai Carabinieri del Reparto Operativo al rientro da un viaggio in Romania.
Anche ad Aleandri è stata notificata un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Rieti, Dott Arturi, su richiesta della Dott.ssa De Santis PM titolare dell’indagine, con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.
Le indagini dei Carabinieri del Reparto Operativo hanno dimostrato che l’uomo consentiva a due prostitute romene di esercitare l’attività all’interno di due abitazioni di sua proprietà una in via Vicolo Arco Oscuro e l’altra in via del Condotto.
I Carabinieri hanno dimostrato non solo che lo stesso in assenza di apposito contratto concedeva in locazione le due abitazioni, ma che si adoperava anche per evitare le lamentale dei vicini di casa esasperati per il continuo andirivieni dei clienti in qualunque ora del giorno e della notte, dissuadendoli dall’inoltrare proteste formali alle Autorità. Dalle intercettazioni è chiaramente emerso che Aleandri pretendeva dalle prostitute non solo il pagamento in nero dell’affitto ma anche prestazioni sessuali gratuite.
L’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo era nata da un monitoraggio di vari siti Internet, nei quali veniva pubblicizzata l’attività di prostituzione a Rieti tra cui il sito Magic Escort.com, che ha dato il nome all’operazione.
Nei siti internet che venivano rinnovati e strategicamente spostati di volta in volta dai due romeni arrestati a Maggio, si invitava il cliente a contattare un numero di telefono cellulare (in alcuni c’era addirittura una casella dove il cliente, dopo aver usufruito del servizio, poteva anche mettere un voto per la prestazione ricevuta).
Tramite le intercettazioni telefoniche veniva individuata l’abitazione a Rieti, Vicolo Arco Oscuro, dove la prostituta contattata telefonicamente, riceveva i clienti (l’abitazione è nei pressi del Tribunale – dove la donna consigliava ai clienti di parcheggiare l’auto).
La prostituta (una romena del 73, nome d’arte Alexia) consegnava parte dei guadagni (oltre la metà) a Vasile Pintea (detto Razvani l quale gli garantiva la sicurezza e nel contempo gestiva la pubblicità nei siti Internet.
Nel corso delle indagini è emerso che Pintea operava in concorso con un altro connazionale Claudio Andronache, il quale “copriva” il mercato di Terni, gestendo un’ altra prostituta romena (del ’86, nome d’arte Elisa) che esercitava la professione in un’abitazione sita in via degli Arroni.
I due erano in contatto con la Romania dove arruolavano donne decise a prostituirsi ed erano soliti anche scambiarsi le prostitute per rinnovare il mercato di Rieti e Terni.
70 euro il prezzo della prestazione per la prostituta che operava a Rieti, ben più esoso quello della prostituta di Terni che arrivava a percepire fino a 400 euro a prestazione.
Vasto e variegato il giro di clienti reatini (tutti identificati).
Alexia riceveva dalle ore 20.00 alle ore 03.00 almeno 10 clienti al giorno, che andavano dal 18enne al pensionato. Elisa a Terni, riceveva al massimo 2 clienti al giorno su appuntamento.
Nel prosieguo dell’indagine è emersa oltre la casa ubicata in via Vicolo Arco Oscuro l’esistenza di un ulteriore abitazione a Rieti, in via del Condotto, sempre di proprietà di Roberto Aleandri, dove operava un’altra prostituta romena. Al vaglio della magistratura la possibilità di procedere anche al sequestro delle case.