La pantomima tra destra e sinistra cui stiamo assistendo in questi giorni sulla stampa e sui social network ha finalmente messo in luce chi sono i veri responsabili dell’immobilismo in merito allo sviluppo turistico del Monte Terminillo.
Secondo quanto sosteniamo da anni, un “percorso alternativo moderno” per uno sviluppo economico sostenibile del Terminillo è infatti sempre stato possibile ma non è stato mai percorso per manie di grandezza e per l’ansia di intervenire anche su aree vincolate, sperperando così fiumi di soldi pubblici in progettazioni.
Al contrario, se si fosse seguita una procedura di VAS (Valutazione ambientale strategica) che valutasse un Piano di interventi ben concertato con la Regione e il territorio (Piano che è, tra l’altro, il vero oggetto dello stanziamento di 26 milioni euro), oggi avremmo visto realizzati almeno gli impianti della Cardito nord, del Conetto, della Est e dell’arroccamento di Campostella senza compiere abusi edilizi; avremmo visto nascere il Parco e lavorato su progetti d’accoglienza turistica validi 365 giorni l’anno, avremmo cioè già cominciato a rivedere quell’indotto economico di cui tanto si parla da 20 anni.
Stando a quanto leggiamo in questi giorni sui giornali e sui social network prendiamo atto invece che il Progetto Terminillo Stazione Montana verrà bocciato dall’Area VIA della Regione Lazio. D’altra parte, non potrebbe essere altrimenti in quanto la legge (art. 24 del D.Lgs. 152/06) prevede la possibilità per il proponente di modificare gli elaborati progettuali solo “entro trenta giorni successivi alla scadenza del termine” per la presentazione delle osservazioni del pubblico, ed eventualmente a seguito “dell’inchiesta pubblica o del contraddittorio”, che Rieti Virtuosa ha richiesto ma ancora senza esito.
Perciò, essendo trascorso abbondantemente tale termine, il progetto TSM non può che fare i conti con la Valutazione di Incidenza negativa espressa dalla Area competente della Regione ed essere rispedito al “mittente”.