IMPERATORI: INDENNITA' FREQUENZA BAMBINI CELIACI, ANCHE STAVOLTA RIETI GIOCA IN SERIE B?

Consigliere Imperatori

Nel ringraziare il direttore amministrativo pro-tempore dell’Asl per la disponibilità data al presidente della commissione comunale Sanità, relativamente all’audizione di membri della commissione dell’Azienda sanitaria che si occupa dell’accertamento delle invalidità, devo tuttavia rilevare che forse, prima di rilasciare dichiarazioni, sarebbe stato opportuno attendere le risultanze dell’indagine conoscitiva della commissione comunale e di altre iniziative che s’intendono perseguire. 

Infatti, l’interpretazione della norma, in un senso o nell’altro, non è pacifica, pertanto quando l’Asl parla del rispetto della vigente normativa dovrebbe spiegare perché l’indennità ora viene tolta, mentre in passato con le stesse analisi veniva confermata. Cos’è cambiato nel frattempo?  Per inciso, le analisi attestano la bontà delle cure non la negatività della malattia, che è inguaribile!

Le Asl in Italia concedono l’indennità di frequenza a “macchia di leopardo” e la materia è a dir poco complessa. Perché Rieti deve giocare sempre in serie B?

Ad esempio l’ultima sentenza del tribunale civile di Catanzaro del giugno 2010, attesta che “la celiachia è un handicap grave e i bambini celiaci hanno diritto all’indennità di frequenza scolastica fino alla maggiore età”, condannando l’Inps a erogare la prestazione.

Quale amministratore, ho l’obbligo di tutelare gli interessi generali dei cittadini che rappresento, per questo, quando sono venuto a conoscenza che da ora in poi verranno tolte le indennità a tutti i soggetti le cui analisi sono negative, mi sono preoccupato  in primis della salute dei bambini, ma  anche delle conseguenze socio-economiche per le famiglie dei bambini celiaci.

Intendo perseguire questo obiettivo e chiedo a tutta la classe politica reatina, senza distinzioni partitiche, di adoperarsi per risolvere la questione. Su questi argomenti occorre sensibilità e buon senso.