Dall’U.G.L. denunciamo l’ennesimo episodio di cattiva gestione, accaduto presso il Comando della Polizia Provinciale di Rieti.
Anche in questo caso dobbiamo evidenziare l’atteggiamento discriminante che perdura da diverso tempo negli uffici di via Tavola d’Argento, perpetrato da istruttori direttivi a danno di una parte degli operatori. Nella giornata odierna abbiamo registrato un’altra notevole “performance” da parte dei “soliti noti” che con simili atteggiamenti peggiorano le già stressanti condizioni di lavoro degli agenti, costretti a operare in un clima di incertezza per il proprio futuro, tipico ormai delle ex province e causato dalla riforma voluta dal Governo.
Ancora non si conosce il destino lavorativo che gli stessi dipendenti dovranno affrontare nei prossimi mesi, la riforma parla di una parte di personale che dovrà transitare alle dipendenze della Regione, un’altra dovrà restare nell’area vasta e per quanto riguarda la Polizia Locale il restante personale non ricollocato transiterà nei comuni come vigile urbano.
Non è necessario ribadire per l’ennesima volta la diversità del lavoro del “poliziotto provinciale” da quello municipale e la conseguente dispersione di professionalità che avverrà con l’applicazione della suddetta riforma. Comunque tornando al Comando di Rieti, troviamo da una parte il dirigente del personale dell’Amm.ne Prov.le, il quale pubblicamente asserisce che la Provincia così come prevista dalla riforma avrebbe bisogno di 2 o 3 unità di vigilanza e se dipendesse da Lei non terrebbe proprio nessuno, ritenendo dette figure di nessuna utilità.
Riteniamo dall’Ugl assolutamente errata l’affermazione del Dirigente del personale, in quanto tra le funzioni fondamentali restanti in capo alle aree vaste, ci sono comunque la tutela e valorizzazione dell’ambiente e il controllo della circolazione stradale. Sempre dalla stessa parte troviamo anche il Comandante del corpo di Polizia, che “sempiterno assente” al Comando, continua a non interessarsi delle sorti del proprio personale. Dulcis in fundo c’è un ufficiale che “avvisa” alcuni agenti facendogli intendere che al momento della stesura delle liste di chi dovrà restare e di chi dovrà andare via, i criteri saranno stabiliti da loro in base a parametri che sembrerebbe così assumere un carattere del tutto personale.
Questo clima di sospetto e di indifferenza continua a non rendere vivibile il posto di lavoro e sarebbe corretto e necessario che i colpevoli di tale comportamento cessassero di minare un già difficile ambiente lavorativo, comportamento questo già denunciato dall’Ugl ottenendo in alcuni casi anche l’autorevole intervento della locale Prefettura.
Per tornare al nodo del contendere, l’ultima prepotenza in ordine di tempo da parte di questi personaggi riguarda una riunione richiesta al Presidente della Provincia tagliando fuori parte del personale del corpo di Polizia. Una riunione organizzata segretamente, richiamando alcuni agenti dalle ferie o facendo arrivare alle 12 (pur senza timbrare) quelli comandati sul turno pomeridiano di servizio.
Non contestiamo il fatto di aver chiesto un incontro alla parte politica, ma le modalità di come ciò è stato fatto. Vogliamo ricordare a lor Signori e al Comandante, Segretario Generale, dirigente del III settore ed infine sub commissario al sisma ’97, che il corpo di Polizia Provinciale è composto da 18 unità e non solo dai 9 facenti parte dell’ufficio comando e nucleo autovelox.
Le regole e i criteri di scelta del personale che dovrà transitare in altro Ente o rimanere devono essere trasparenti e soprattutto non discriminanti.
Non accetteremo metodi dettati da scelte di altro tipo e dall’U.G.L. continueremo a vigilare sul rispetto delle normative, naturalmente sempre tenendo in debita considerazione il codice deontologico e non faremo passare indenne alcun atto di dubbia legalità.
Nota di: Francesco Puglielli – Ugl Autonomie Rieti e Marco Palmerini – Ugl Rieti Il Segretario Generale.