Torna domani sera, organizzata dal Rotary Club di Rieti la Cena al Buio. Un serata di beneficenza e un modo diverso di assaporare, dialogare, giocare a riconoscere le cose, parlare con il vicino senza condizionamenti dell’immagine. Introdotta a Rieti dal Lions Club Flavia Gens, la cena, ha trasformato una semplice raccolta fondi in una esperienza sensoriale e di sensibilizzazione al tema della disabilità.
L’arrivo delle prime portate, servite da personale non vedente, le prime difficoltà nel trovare, muovere posate, bicchieri, tovaglioli, trasforma la cena in un momento di contagiosa allegria. L’appuntamento anche quest’anno è al Ristorante Mabì, nel centro storico di Rieti, e la raccolta fondi è per il Centro di Stampa Braille di Gao nel Malì di cui Ada Nardin, reatina non vedente che domani animerà la serata, è docente e formatore. Una dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che vivere l’handicap significa vincerlo.
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
DETTAGLI
La cena al buio è un incontro conviviale organizzato in una sala buia, nella quale gli ospiti vengono guidati da personale non vedente per vivere un’esperienza unica, che prima incuriosisce, poi stupisce ed affascina.
Cenare al buio, nella più totale oscurità, vuol dire assaporare e gustare… senza vedere. L’ambiente della sala, rigorosamente e completamente al buio, favorisce un diverso e più stimolante percorso alla scoperta del cibo e dei sapori, un viaggio nel gusto che vede impegnati tutti gli altri sensi in un gioco di riconoscimenti che riserverà non poche sorprese.
Scopo principale della cena al buio è ridurre la distanza psicologica tra chi ha perso il bene prezioso della vista e chi non ha questo handicap, provando, solo per qualche ora, quello che una persona cieca vive quotidianamente, scoprendo quanto sia difficile affrontare una situazione così banale, che i minorati della vista compiono nella massima semplicità. Un viaggio al buio
attraverso l’olfatto, il tatto, il gusto e l’udito per scoprire con meraviglia le potenzialità di tutti i sensi, ma soprattutto un’occasione per avvicinarsi alla realtà di chi non vede.
ESPERIENZE EUROPEE
Da quasi vent’anni in Europa si tengono eventi al buio come: Dialogo nel Buio, cene al buio con le varie declinazioni di pranzi, caffè, thè, aperitivi o pizze, o anche con delle istallazioni sensoriali.
ESPERIENZE IN CITTA’
La proposta riprende la pregevole iniziativa dei Lions Club di Rieti, degli scorsi anni, che ebbe una vasta eco. Intende ampliare l’esperienza alla conoscenza delle doti e qualità che spesso vengono esaltate ed alle spiccate doti musicali ed artistiche che spesso affiancano la cecità.
SCOPI
Lo scopo fondamentale e primario di tali eventi, è quello di fornire ai vedenti una conoscenza immediata, pratica e non cattedratica, della condizione di cecità. Queste conviviali si svolgono in luoghi opportunamente e completamente oscurati in cui alcune guide non vedenti ed addestrate, accompagnano gli ospiti vedenti in un’esperienza multisensoriale sicuramente unica.
Durante l’evento si viene a creare un dialogo costruttivo basato sulla curiosità da parte degli ospiti e sulla voglia di sfatare falsi pregiudizi da parte dei ciechi coinvolti nell’esperienza.
IL ROVESCIAMENTO DEI RUOLI
Si viene ad attuare un sostanziale rovesciamento dei ruoli laddove generalmente è il privo della vista che si appoggia al vedente mentre qui è quest’ultimo a doversi affidare ciecamente.
A seconda del tipo di evento e del tempo a disposizione, le attività pratiche che si svolgono differiscono ma il fine ultimo è quello della conoscenza priva di paure e di inutili stereotipi.
Si tenta comunque la stimolazione dei sensi altri dalla vista attraverso l’ascolto di brani musicali o letterari, l’assaporare ed il riconoscere i sapori noti, l’odorare i profumi riconducendoli ad eperienze pregresse, il toccare oggetti e superfici cercando di descriverne le caratteristiche ed, insomma, entrando in contatto con ciò che si è abituati a vedere in un certo modo, tentando di percepirlo, vederlo, in un altro chesia diverso ma altrettanto efficace.