Il nuovo Presidente della regione, Renata Polverini, recentemente nominata “Commissario ad acta” per l’ Assessorato alla salute, dopo aver dichiarato, durante la campagna elettorale, che non avrebbe provveduto ad alcuna chiusura o ristrutturazione se non fossero state prima individuate altre modalità di riduzione dei costi, presenta un “ Piano degli interventi per la riconduzione dell’ offerta ospedaliera per acuti, riabilitazione post acuzie….. agli standard previsti dal patto per la salute 200 2012", il cui obiettivo è ottenere una importante riduzione dei costi attraverso la riorganizzazione di tutta la rete ospedaliera del Lazio, e la riduzione o trasformazione di posti letto, basata sul criterio, previsto dal “Patto per la salute 2010-2012”, di incremento dell’ Appropriatezza nel ricorso ai ricoveri ospedalieri.
Oltre a questo criterio, vengono utilizzati, all’ interno di quattro nuove Macro-aree che includono tutti i presidi ospedalieri, inclusi gli universitari, del Lazio, alcuni nuovi parametri per il rapporto tra popolazione residente e disponibilità di p.l. . Da un precedente indicatore pari al 4,5/ooo, si riduce la disponibilità al 4/ooo (senza visibile giustificazione clinica), e si articolano i nuovi standard in 3,3/ooo p.l. per acuti, 0,55 p.l. per la riabilitazione post acuzie e 0.15 p.l. per lungodegenza medica.
Inoltre, si decide una "riconversione di ospedali minori in presidi di assistenza distrettuale” che include l’ospedale Grifoni, e si prevede il trasferimento delle attività di ricovero per acuti ad altri presìdi entro il 31 dicembre 2010. Di conseguenza si riduce nuovamente il Grifoni ad ambulatorio, senza tener conto dei molteplici vincoli di territorio,(attività sismica, altitudine, condizioni meteo, distanze, lontananza dal più vicino ospedale del Lazio) che avevano condotto alla revisione, a favore del Grifoni, dei piani di ristrutturazione elaborati nel biennio 2008/2009.
In buona sostanza, e contrariamente alle “best practices” che prevedono ovunque una maggior vicinanza dei punti di assistenza clinica ai pazienti, si obbligherebbero i residenti del bacino d’influenza del Grifoni a percorrere mediamente più di 60 chilometri per necessità di ricovero!!!
E tutto questo senza rispettare i parametri sbandierati dal piano suddetto, dal momento che a fronte di una popolazione residente della provincia di circa 160.000 unità, che comporterebbe 524 posti letto per acuti, 87 posti letto di riabilitazione e 24 posti letto per lungodegenza, per un totale di 635 posti letto, il “Piano” prevede per l’ Ospedale De Lellis di Rieti un massimo di 489 posti letto, che non copre neppure il parametro riguardante la acuzie.
È evidente quindi la urgente necessità di proporre un differente schema di attività per il Grifoni, e di ottenerne l’approvazione dalle competenti autorità, prima che vengano compiuti dei passi che creerebbero una irrimediabile frattura tra le comunità, che oggi beneficiano della esistenza dell’ ospedale, articolate in oltre 15.000 residenti durante l’anno, con punte di 60.000 residenti durante le vacanze estive, e la conseguente necessità di articolare azioni di svincolo da una regione, che finora ha soltanto penalizzato il Reatino, ed in particolare l’area al confine tra Lazio, Marche, Abruzzo ed Umbria. Si ritiene pertanto che sia possibile articolare un nuovo modello organizzativo dell’ospedale.