La mancata processione del Corpus Domini nelle vie di Grotti

All’ormai irreversibilità relativa allo spopolamento dei nostri paeselli aggravata, come nel caso di oggi a Grotti di Cittaducale, dal fatto che quei pochi cittadini che ancora vi risiedono sono “discriminati” in quelli abitanti lungo la Provinciale Salto Cicolana, e quei pochissimi che ancora resistono entro l’abitato dal toponimo “Capopiano”. Orbene: queì, la Chiesa, sono ormai quasi 10 anni che è chiusa, malgrado le centinaia e centinaia di milioni di Euro stanziati dopo il terremoto. Per cui nessuno sa dire quando riaprirà, sono trascorse circa tre Amministrazioni Comunali, d’ogni colore, ma di riaprirla nemmeno se ne parla più, per cui le funzioni religiose (specialmente nelle ricorrenze maggiori) vengono tenute nella mastodontica Palestra (incompiuta anch’essa malgrado i milioni di euro delle Pubbliche casse spesi), nelle adiacenze del fiume Salto. E allora? Niente, non voglio continuare nello spreco di denaro pubblico acuitosi soprattutto in questo ultimo decennio; ma voglio registrare ciò che è accaduto oggi, ricorrenza religiosa del Corpus Domini.
Quei pochi abitanti testardi rimasti a vivere a Capopiano, rafforzati da “oriundi” che hanno riaperto la casa proprio per l’occasione, sin dal mattino presto, come vuole una antica tradizione, hanno provveduto a cospargere le viuzze con petali di rose, di ginestre, di gigli e di ogni altro ornamento (comprese coperte e teli “affacciati” alle finestre ed ai balconi; terminata la S. Messa officiata in Palestra, aspettavano il passaggio della tradizionale processione! Invece, niente, qualcuno, più tardi a detto che si era fatto tardi, che la processione era stata fatta attorno al piazzale VIII Marzo (dove una volta si ammannivano squisiti piatti di gnocchi di patate), per cui, mugugnando non poco, i poveri grottigiani di Capopiano, ed i malcapitati “oriundi” giunti per tale evento, sono rimasti senza Processione, perché si doveva tener conto che nella frazione vicina (una volta la Villa di Grotti), si tenevano le Prime Comunioni!?!, rinviate domenica scorsa per impegni di due famiglie!!!???!!!
E si, caro Mons. Pompili, ne avrà Lei di Gatte da Pelare in questa Diocesi, bistrattata non soltanto da una politica qualsiasi ormai da decenni, ma certamente le tradizionali “Credenze” delle popolazioni di questo così come di decine di altri paesini del Cicolano, stanno morendo….e non soltanto per carenza di sacerdoti, ma perché TUTTI sono ormai in…altre faccende affaccendati. Voglio chiedere venia per l’ardire che mi ha imposto di redigere queste poche righe su un fatto marginale, così come marginale resta un segmento di una frazione di un Comune di una Provincia (CHE FU?), ma la nostra Curia Vescovile sa che anche in altre occasioni mi sono permesso “rilevare”, con quanta superficialità vengono trattati tradizioni culture e costumi che hanno caratterizzato le nostre zone nei millenni trascorsi: cancellare ogni traccia del passato non è certamente il modo migliore di vivere il presente: si contribuisce a rendere ancor più nebuloso il futuro.
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