CER: SODDISFAZIONE PER LA RICHIESTA DI STATO DI CALAMITA' PER NUBIFRAGIO IN SABINA

Fiume Velino a Rieti

E’ con soddisfazione che apprendiamo della richiesta dello  stato di calamità naturale inoltrato al governo nazionale, da parte della regione Lazio, per la recente alluvione che ha  coinvolto il territorio della Sabina reatina.
E non poteva essere altrimenti: non possono essere i Cittadini che hanno subito il danno, a pagare per colpe imputabili a chi doveva e poteva prevenire il disastro prima che accadesse!

Ciò che è avvenuto è una storia di ordinaria miopia, nell’Italia delle quotidiane leggerezze burocratiche e delle colpevoli omissioni per fatti e situazioni ampiamente prevedibili e previste nel loro accadimento.
Di certo le indagini della Magistratura faranno il loro corso nell’accertare le responsabilità, diffuse ed a più livelli, riguardo all’ennesimo disastro annunciato.

Ma non sarà certo l’emissione di qualche avviso di garanzia che tutelerà in futuro la collettività da simili avvenimenti. Dobbiamo incominciare a ribadire con forza, in primo luogo a chi ne ha la diretta responsabilità, che ritenere il sogno di una totale incuria e disinteresse verso il territorio, possa venire assecondato affidandosi esclusivamente sulla certezza che – tanto c’è la Protezione Civile a risolvere i problemi – è e sarà una pratica perdente; ciò non è un sogno ma un incubo, che purtroppo prometterà risvegli amari, e prima o poi, come nel caso del fosso Corese esondato, inevitabili.
E può non bastare più lo spirito di sacrificio e l’abnegazione dei Vigili del Fuoco, delle forze dell’Ordine, dei Volontari, di tutti coloro che sono demandati ad assicurare il soccorso.

Noi, uomini e donne che operiamo nella Protezione Civile, confidiamo affinché la smarrita via venga ritrovata da molti dei nostri Amministratori, nel richiamarli alle loro responsabilità primarie che sono la tutela dell’incolumità della popolazione che amministrano, legittimando con ciò le aspettative dei Cittadini che li hanno investiti con il loro voto.

Per far sì che le responsabilità lascino il mondo delle parole per tradursi in fatti concreti, decisioni da prendere, in misure di intervento, in azioni intraprese per il bene della comunità. Nutrendo con ciò una consapevolezza, questo si un sogno, di prevenire gli eventi prima che accadano e non di inseguirli, come oggi avviene, con affanno. Affinché fatti drammatici come quelli accaduti recentemente in Sabina non abbiano più a ripetersi.