A quanto pare alcuni organismi dell’amministrazione comunale dovrebbero dotarsi di un consulente che li tuteli dalle figure barbine e nello stesso tempo tuteli i cittadini dalle improvvide decisioni di quegli stessi organismi. Sembra infatti che in Comune facciano a gara per chi la fa più «lecia».
Tranquilli, non parliamo a vanvera. Chi non ci crede scenda lungo il vicoletto che da piazza beata Colomba scende a via dei Tigli: arrivato giù in fondo troverà uno spartitraffico-dissuasore.
A parte il fatto che, vista soprattutto l’obbligatorietà della svolta a destra, di questo dissuasore non ce ne sarebbe stato nemmeno bisogno (che facciamo, ne mettiamo uno ad ogni trivio?), esso risulta realizzato completamente accostato al muro di sinistra così da impedire ai pedoni di passare su quel lato.
La conseguenza? O scavalcare il dissuasore (cosa facile ma non per gli anziani) o passare sulla destra e rischiare di essere investiti perché la sede stradale è stata decisamente ridotta. C’è di più: cosa deve fare una mamma che porta un bimbo col passeggino? Risposta: rischiare la pelle sua e del figlio.
D’altra parte è pur vero che a Rieti lo sport preferito da qualche assessore è la corrida auto-pedone (Rieti è l’unica città d’Italia, infatti, ad aver predisposto i varchi elettronici per aumentare e non per diminuire il traffico nel Centro storico).
Qualcuno obbietterà: «Caro lei, ma non le sta bene nulla!». Beh, non è che sono io l’insoddisfatto, caso mai sono gli amministratori e i loro tecnici a sfornare belle pensate a ripetizione.
A proposito degli uni e degli altri, ma essi ci vanno a piedi ogni tanto? Credo di no, altrimenti si sarebbero accorti dell’infelicità di molte delle brillanti idee partorite dalle loro fervide menti.
Ah, ne volete un’altra di queste fervide idee? Ecco accontentato il lettore: il cartello stradale piazzato subito fuori Porta Cintia (lato mura) al centro del percorso finale del passaggio pedonale.
Ma ci voleva la laurea per capire che va posto mezzo metro più avanti?