Dopo due anni passati a dire che tutto andava bene per il nostro Paese e che la situazione era sotto controllo ci troviamo di fronte ad una manovra finanziaria definita “necessaria e non più procrastinabile”.
E’ indubbio che la situazione economica è drammatica e lo ancor di più in riferimento alla situazione delle imprese ed alla sicura mancanza di liquidità. Viene da pensare che se la situazione fosse stata affrontata nei tempi giusti oggi non ci troveremmo all’emergenza e di fronte ad un decreto che continua a colpire chi già da tempo contribuisce alle sorti del Paese.
L’ultima sceneggiata è quella dell’abolizione delle Provincie con meno di 220.000 abitanti, sceneggiata che serve ad accontentare quei cittadini che con assoluto qualunquismo non entrano nel merito dei problemi ma sono contenti se si abbatte un potere. Di scarsa rilevanza economica questa scelta rischia di isolare ancor di più territori periferici e va contro quei principi di decentramento amministrativo di cui per tanto tempo si è sentito parlare. Abbiamo bisogno che gli Enti Locali vengano riempiti di deleghe e contenuti e non aboliti. Un nuovo accentramento dei poteri non gioverà sicuramente a quella semplificazione amministrativa di cui tanto si parla.
Consideriamo poi il futuro della Regione Lazio con Roma capitale e la sua area e pensiamo si ad un ingrandimento della Provincia di Rieti e non alla sua soppressione.
Si fa credere che tagliare le Provincie contribuirà alla ripresa ed allora bisognerà spiegare dove verranno impiegati i dipendenti e quali altri Enti pletorici si costruiranno.
Altra significativa falsità è quella che non si mettono le mani nelle tasche dei cittadini.
Con il taglio agli Enti Locali qualcuno spieghi come si copriranno servizi che sono in cronico deficit per non gravare sulle famiglie.
Esempio classico sono gli asili nido con tariffe già alte che non coprono neanche la metà dei costi di gestione. Insomma molto fumo e qualche bugia per coprire oggi il tempo perso dietro i problemi giudiziari del Premier. Bossi si dice pronto alla guerra civile se viene toccata
E’ confortante l’unità di intenti che in queste ore sembra coinvolgere tutte le forze politiche e siamo d’accordo con un principio base.
Possiamo anche abolire tutte le Provincie in un quadro di riforma complessiva dello Stato ma cosi come proposto è davvero inaccettabile da parte di chi solo un anno fa ha costituito la nuova Provincia di Fermo.