La scrittrice Emanuela Abbadessa al Premio Letterario Città di Rieti

Giovedì 30 aprile alle 17 la scrittrice Emanuela Abbadessa incontrerà, presso l’Auditorium Varrone, la giuria del Premio Letterario Città di Rieti Centro d’Italia, gli studenti del Liceo Artistico Calcagnadoro, che fanno parte del progetto “Adotta un libro”, gli studenti del Corso di Giornalismo della Fondazione Culturale Reatina Domenico Petrini e tutti gli appassionati di letteratura che di certo non mancheranno alla presentazione del libro “Capo Scirocco” (Rizzoli).
Quarta dei cinque finalisti della 7^ edizione del concorso, Emanuela Abbadessa, laureata in Lettere moderne presso l’ateneo catanese, si è sempre occupata di musica a tutti i livelli, dall’organizzazione di eventi musicali, all’insegnamento. Dal 2002 ha insegnato Storia della Musica alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Catania dove è rimasta fino al 2005, anno in cui si è trasferita a Savona dove attualmente vive e lavora. Esperta delle tematiche belliniane, dal 1990 ha lavorato con la Fondazione Bellini di Catania e presso il Museo Belliniano di Catania. Ha all’attivo circa settanta saggi di argomento musicologico. Ha scritto per quotidiani e periodici e collabora con il Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania. È collaboratrice del quotidiano La Repubblica (edizione di Palermo).
Con il suo romanzo di esordio “Capo Scirocco” (Rizzoli, 2013) ha vinto il Premio Rapallo-Carige 2013 per la Donna Scrittrice, il Premio Letterario Internazionale Isola d’Elba R. Brignetti ed è finalista al Premio Alassio Centolibri – Un Autore per l’Europa.
Siamo a fine Ottocento. L’aria di Capo Scirocco è tiepida e profumata di glicine la mattina in cui Rita Agnello, nobildonna di gran carattere e bellezza, nota un ragazzo che dorme sotto un arco. Approdato in Sicilia con solo pochi stracci e la sua potente voce da tenore, Luigi è giunto a Capo Scirocco su un carro, al riparo di un oggetto prodigioso e sconosciuto: «una grossa goccia nera e lucida, tutta piatta sopra e come tagliata da un lato». Ovvero un pianoforte a coda, che il giorno prima ha visto scaricare al porto. Adesso ne ha perso le tracce, ma ha trovato una benefattrice. La signora, sfidando ogni convenzione sociale, lo accoglie con tutti gli agi a palazzo Platanìa e gli offre un’educazione aristocratica: Luigi studia canto, frequenta i salotti della città, assapora il vento che le dà il nome e che si dice faccia impazzire le donne. Rita pare sempre più vitale, meravigliosa agli occhi del ragazzo che nel frattempo ha ritrovato il pianoforte: appartiene ad Anna, la giovane figlia di un mercante di agrumi. Ogni sera la ascolta suonare dalla strada, sogna di stregare le platee di mezzo mondo come cantante lirico e si sente già cresciuto, quasi uomo. Ma quando soffia lo scirocco, due donne nella mente di un ragazzo sono troppe. In un romanzo che ha la forza di un classico, Emanuela Abbadessa dà vita a una Sicilia voluttuosa e nobile, e ci racconta come il demone d’amore, in tutto simile a un vento caldo e irresistibile o a una melodia struggente, accende i desideri e travolge i cuori.
Per informazioni sul Premio letterario: www.premioletterariorieti.it