Nella sala Calasanzio in via S.Agnese a Rieti si è svolto il convegno “L’Esecuzione non è la soluzione” organizzato dall’Informagiovani di Rieti al quale hanno partecipato il dott. Abbas Deghan referente per Amnesty International, dal 1961 impegnata a garantire i diritti umani, Alessio Torelli referente per Sabina Radicale, don Jaroslaw Krzewicki Vicario del Vescovo di Rieti e Anna Laura Canacci referente di “Clinton Young Italia”. Presenti anche alcuni giovani studenti e l’assessore alla Cultura del Comune di Rieti Annamaria Massimi.
Un viaggio nel terribile mondo della pena di morte che ancora oggi miete vittime in tutto il mondo. Lo spunto di questo convegno è stata la storia di Clinton, giovane americano di 31 anni da 12 rinchiuso nel braccio della morte in Texas, arrestato dalla Polizia dopo una contorta storia di omicidi per i quali però Clinton si è detto da sempre innocente.
A Rieti, quindi, si è svolto un convegno che ha voluto sensibilizzare la popolazione su un tema scottante che coinvolge, ancora oggi, un terzo dei Paesi in tutto il mondo, dalla Cina, dove uno dei reati per i quali viene applicata la pena capitale è la truffa, al Giappone, passando per l’Egitto, gli Usa, la Nigeria, Santa Lucia, Arabia Saudita, ecc.
Anche il Vaticano, Paese inserito geograficamente tra i confini italiani luogo e dimora del Papa, rappresentante di Dio in terra, prevedeva fino al 2001 la pena di morte per chi avesse attentato alla vita del Santo Padre, abolita all’inizio degli anni 2000 da Papa Wojtyla.
In Europa ancora un Paese prevede la pena di morte e parliamo della Bielorussia, mentre l’Italia dopo averla depennata nel 1886 con la nascita dello Sato unitario e reintrodotta con l’avvento del Fascismo, ha definitivamente abolito la pena capitale nel 1946 con la nascita dello Stato democratico.