Nell’autunno del 2005 in Francia è stata segnalata per la prima volta la presenza di un insetto che rappresenta una grave minaccia per l’apicoltura europea; si tratta della Vespa velutina, un insetto originario del Nord dell’India, della Cina meridionale e dell’Indocina, che per nutrirsi attacca gli alveari per catturare le api operaie e anche altri insetti utili all’ecosistema, rappresentando un grande pericolo per la biodiversità, ma anche per la popolazione essendo una specie di calabrone estremamente aggressivo e di grandi dimensioni.
Dal novembre 2012 è stato possibile identificarne la presenza anche in Italia, inizialmente in Liguria e in Piemonte e si stima una rapida diffusione su tutto il territorio nazionale, come avvenuto in Francia, dove, anche a causa dell’assenza di un coordinamento centrale a livello nazionale, si è arrivati in poco tempo al 75 per cento del territorio interessato dal grave problema.
Il settore apistico si trova già in una fase di crisi che lo ha investito e che dura da molti anni, causata dal fenomeno dello spopolamento degli alveari e dalla moria delle api e ora è costretto ad affrontare questa nuova minaccia con un conseguente calo produttivo per le imprese nazionali che stanno subendo un grave danno economico con rischi molto seri per la conservazione della capacità produttiva agricola, dell’occupazione e dell’ecosistema nazionale”.
La diffusione della Vespa velutina comporterebbe danni inestimabili per la biodiversità, un livello di danno pari a 600 milioni annui alle coltivazioni agricole entomofile per la carenza degli impollinatori e un danno stimato intorno ai 75 milioni annui alle produzioni apistiche per l’impatto sulle famiglie d’apis mellifera. Le proiezioni di probabile diffusione della Vespa velutina sono lungo le direttrici nord padana, costa adriatica e costa tirrenica. Le stime di costo per la sola rimozione dei nidi è di 60/70 milioni annui.
La legge 24 dicembre 2004, n. 313, recante: «Disciplina dell’apicoltura» riconosce l’apicoltura come attività di interesse nazionale utile per la conservazione dell’ambiente naturale, dell’ecosistema e dell’agricoltura in generale ed è finalizzata a garantire l’impollinazione naturale e la biodiversità di specie apistiche, con particolare riferimento alla salvaguardia della razza di ape italiana (Apis mellifera ligustica Spinola) e delle popolazioni di api autoctone tipiche o delle zone di confine.
Pertanto risulta estremamente importante un tempestivo intervento governativo non solo per verificare lo stato di diffusione nel Paese di tale nuova specie esotica e il possibile inquadramento della specie Vespa velutina come specie nociva, ma specialmente per definire linee programmatiche e progettuali per contrastare urgentemente il fenomeno e tentarne l’eradicazione dal territorio nazionale ricorrendo anche a mezzi non convenzionali come ad esempio le trappole proteiche (esche) e utilizzando a supporto le nuove tecnologie, come ad esempio il radar armonico ora in fase di studio e probabilmente in grado di individuarne i nidi.
Impegna il Governo:
– a definire una strategia di intervento per la definitiva eradicazione della Vespa velutina, con particolare riferimento alle tecniche, più o meno innovative, destinate alla distruzione dei nidi;
– a far in modo che la protezione civile sia coinvolta direttamente;
– a disporre l’impiego del Corpo forestale dello Stato nelle aree a rischio;
– ad assumere iniziative per stanziare fondi sufficienti a sostenere gli interventi di contrasto;
– a prevedere misure di indennizzo per gli apicoltori danneggiati.